i Colombini? il Senofonte? che da Piacenza mi giurano spedito da tanto
tempo. Che è quella seconda lettera erudita, che mi accennaste?2 dite-
mene almeno il soggetto. Caro Giacomino vi raccomando la salute,
e l’allegria. Se alla salute è indispensabile assolutamente l’uscire un
poco di costì, m’inginocchierò a vostro padre; e forse si troverà modo
a conseguirne questa grazia. Intanto non vi abbandonate così alla tri-
stezza. Eh, se vi toccasse di patire quel che ho patito io, e tanti altri;
che fareste allora? Sappiate godere tanti vantaggi che avete. Amatemi;
e non dubitate mai di me; che v’assicuro, mi fareste grande ingiuria.
Non crediate che io sia egoista, come i più. Benché lontano, benché
non prima veduto, vi amo tenerissimamente; e vi amerò costantissi-
mamente. Così potesse rallegrarvi e giovarvi il mio amore. Addio addio.
117. |
Di Giuseppe Maria Silvestrini. |
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[Roma-Minerva-Ospizio 24. Febb.° 1818.] |
Stmo Sig.r Conte
Tandem aliquando dal P.M. Taylor ricevo la sospirata risposta che
accludo. Si assicuri, che ho insistito almeno per cinquanta volte, onde
non è mia la colpa di tanta tardanza.
Si prosegue l’edizione dell’anibal Caro a spese della Duchessa di
Dewonshire, la quale dicesi che accorderà premio a chi trovi errore
nella stampa del de Romanis, la quale sarà senza meno superiore a quella
di Milano. Equivocai tra la sud." signora, e la Princ." di Galles.1 11
Ministro di Portogallo ha regalato alla nostra Libreria una copia della
bellissima ristampa della Lusiade del Camoéns, con molti rami vera-
mente superbi, e bullini diversi co’ tipi di Firmino Didot.
La prego de miei complimenti al Sig. Decano Zio, e Sig. Fratello,
e pronto a di Lei pregiati comandi ho l’onore di ripetermi
di V.S. Ill.a
Dmo Ob.° Servitore
Dr. Gius. Silvestrini de B ed.'
T.° C.c
Roma-Minerva-Ospizio 24. Febb.° 1818.
P.S. 11 Sig. D. Giovanni Nina di Recanati2 questa mattina si è
fatto molto onore nell’esame dinanzi alPecmo Vicario, ed è stato appro-
vato e dichiarato Parroco di S. Cecilia in Trastevere.