Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/304

sino [sic] di libraio non mi voglia stampare un libro, o una schiuma di giornalista parlarne. Oramai comincio, o mio caro, anch’io a disprezzare la gloria, comincio a intendere insieme con voi che cosa sia contentarsi di se medesimo e mettersi colla mente più in su della fama e della gloria e degli uomini e di tutto il mondo. Ha sentito qualche cosa questo mio cuore p[cr] la quale mi par pure ch’egli sia nobile, e mi parete pure una vii cosa voi altri uomini, ai quali se p[er] aver gloria bisogna che m’abbassi a domandarla, non la voglio; che posso ben io farmi glorioso presso me stesso, avendo ogni cosa in me, e più assai che voi non mi potete in nessunissimo modo dare. Acchiudo dunque, secondochè m’avete scritto, la lettera pfer] lo Stella,'1 acciocché stampi, se vuole, la dissertazione nello Spettatore. Segnerò a piè di questa alcune correzioncelle che vorrei che faceste nel manoscritto. Ma se questo vi darà troppa noia, o crederete che debbano imbrogliare lo Stampatore fatemi la grazia, lasciatele stare, chè la mia sempiterna incontentabi- lità non merita che se le dia più che tanto retta. Se in questa non vedete le mie osservazioncine sui vostri articoli, non cre- diate ch’io non l’abbia messe pfer] fare il modesto o il ritroso, chè in verità sarebbe stata una sguaiataggine. Confesso il vero che le ho tralasciate p[er] comodo mio, temendo quello che certo sarebbe accaduto, che non mi menassero troppo in lungo. E adesso io fo risparmio di giorni pfer] arrivare a finire quella let- tera che di sopra v’ho detto, e farla copiare e mandarvela prima che partiate di costà. Direte: ancora non siamo in quaresima, e vi dà da pensare il finire una lettera prima di pasqua? Ma biso- gna ch’io vada a rilento con questa mia salute, e certe letture che conviene ch’io faccia prima di mettermi a scrivere, senza interrompere i miei esercizi ordinari, non ispero di poterle finire dentro questo mese. E così per quello ch’una volta mi bastava un giorno, ora mi ci vuole una settimana. Lascio stare che allora io facea roba da durare un giorno, e adesso poi ne fo da durare una settimana tutta quanta.3 Già voi dite che una vera e pura semplicità è in certo modo stimabile, e così è; e così altri senza molto ingegno può avere molte e belle virtù che lo facciano e