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io) e poi lasciar fare alla inclinazione e alla fortuna. Ma questo è veramente un fare il conto senza l’oste, e bisognerebbe che mutassero natura due cose in me variabilissime, la salute e il volere. Il Luglio passato, la lettura de’ trecentisti m’invogliò di scrivere un trattato del quale anni sono avea preparati e ordi- nati e abbandonati i materiali. Ne scrissi il principio e poi lo lasciai p[er] miglior tempo.2 Se questa avesse potuto trovarvi prima che partiste p[er] Milano, v’avrei pregato che vi faceste dare dallo Stella qualche copia del Secondo delYEneide da donare a qualcuno degli amici vostri, avvertendoli ch’ella è opera non limata dove l’autore ha corretti dopo la stampa e mutati infi- niti luoghi, e in ispecie cancellata tutta quanta la stentatissima prefazione. Certo è che ora pochissimi sanno il nome mio, ma questi pochissimi non conoscono altro che quelle mie cosacce delle quali m’ho a vergognare; ed io quando s’abbia a conoscere qualche mia cosa, non mi curo che sia conosciuta altra che que- sta così imperfetta com’ella è. Ma questa appunto, perchè tutto vada secondo il mio desiderio, posso dire con verità che l’averla fatta stampare non m’ha giovato ad altro che a donarne tre copie in tutto e per tutto, non contando io per niente quel mezzo cen- tinaio che n’ho fatto seminare tra questa vilissima plebe Mar- chegiana e Romana. In somma ella è perfettissimamente ignota da coteste parti, dove pur vedo che si parla di cento altre tra- duzioni, che in coscienza non posso dire che sieno migliori. E questo viene che io non avendo nessunissimo commercio lette- rario con nessuno, non posso da me stesso spargere nessuna opera nè mia nè altrui nè anche donandola. E lo Stella che, non potendo io donare per la ragione che ho detto, avea promesso di badare allo spaccio di quel libercolo come di cosa propria, lo lascia dormire a suo agio, com’è naturale e come ho veduto in una nota ch’ei m’ha mandata. E dorma in pace, ch’è meglio ch’io non v’abbia potuto dare questa briga. Dell’Arici, avete fatto benissimo. Sappiate che io non ho un baiocco da spendere, ma mio padre mi provvede di tutto quello ch’io gli domando, e brama e vuole che gli domandi quello che desidero. E io tra il non avere e il domandare scelgo il non avere,