Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/272

è singolarissimo quel vfo possedere la storia di ogni paese in modo da poterla adoperare sempre che vi torna bene e allegare con tanta franchezza in conferma d.lc vfe sentenze, il che dà a vedere una cognizione non leggera e confusa di molti fatti separati, ma profondisi vastis.” e chiaris;1 delle viscere e d.la parte, come si dice, scientifica dell’istoria, voglio dire non meno de’ fatti che del concatenamento loro, e dell’uso che l’uomo può e dee fare d.la sperienza dei passati; perchè è mirabile la vfa filosofia e la cogniz.e d.' uomini e d.,c cose pubbliche, e del modo come cammina q.‘° nfo mondo; perchè in L." la opera risplende vivissimam.e cotesto sviscerato amore d.la patria e d.' uomini, e cotesta squisita bontà di cuore che di necessità inna- mora e commuove gli animi; perchè l’opera è t.a piena di rifles- sioni e di verità utilis.e o nuove, o che paiono, e finalm.c p[er] cento altri pregi d’ogni ragione. Bella p[er] le parole, perchè lasciando la lingua, lo stile è al vfo solito, dignitosis.0 e, come voi amate chiamarlo, verecondo, ma di q.la verecondia che con- viene a q.'° genere di oraz.c cioè verecondia non di verginella ma di matrona; perchè vi si scorge cotesta bellissima unione della figura greca coi colori del trecento, o sia d.la venustà, natura- lezza, proprietà, efficacia d.la lingua colla semplicis.® e grazio- sis.a nobiltà d.‘° stile; perchè q.'° si piega secondo il bisogno ad ogni modo d’eloquenza, e in somma è sempre quale debb’es- sere: e voi forse riderete di q.'c lodi così grossolane, ma oltre- ché probabilm.c io non comprendo certe finezze, se volessi discendere ai particolari non la finirei più. Pure bisogna che noti come singolarm.6 belli ed eloquenti quel luogo d.ln f. 44, dove narrate quel fatto atroce di Vespasiano, e quell’altro dove pro- vate che bisogna difendere da se il proprio paese, e t.a la chiusa dove da par vostro toccate certi tasti e usate un certo tuono il quale è forza che commuova. E perchè vediate che vi dico sincerami il mio parere (e voi pigliatelo p[er] quel che vale) aggiungo che non mi par vero q.'° che voi dite f. 33. che i bravi antichi aveano in dispetto la pazienza: almeno si sa degli Spartani (i quali senz’altro erano de’ più bravi) che domanda- vano agli Dei forza di sopportare le superchierie: la qual pre-