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che cosa Ella pensi dell’Inno e delle due Odi e che cosa se ne pensi costì, perchè io tra le altre fortune ho quella di fare stam- pare le cose mie e non saper mai che cosa se ne dica, se piac- ciano se non piacciano, se si stimino mediocri se pessime, in guisa che un mio libro stampato è p[er] me come se fosse mano- scritto, se non che così è senza errori di scrittura, e stampato ne formica, perchè io p[er] la distanza non posso presiedere alla stampa. E in verità i 54 spropositi di cui hanno ornato il mio libretto m’hanno fatto arrossire pel povero onor mio, e m’hanno disgustato gravemente. Nè io avrei mai dato il mio manoscritto allo Stella perchè me lo crocifiggesse fra quelle tante schifezze del suo giornale, se egli non mi avesse promesso a chiare note di farne fare al tempo stesso un’altra edizione da parte, la quale poi si risolverà in nonnulla.4 Ma nel dubbio, perchè egli non abbia a soffrir danno p[er] cagion mia, se la frode costì è nota comunemente (come credo che sia, perchè questi artifizi sanno di stantìo e non fanno più effetto) non accade altro; se no, vor- rei che Ella si contentasse di non manifestarla p[er] ora, che le sarà facile, perchè niuno si curerà parlare di quella miseria. Avrà notato nelle Odi fra gli altri Errori Hi? per E[<;, 0 óSoù? aè per ó8ou<; xe, PoXiòv per IIoXiòv, Flàv xò per Ilàvxa. Non dovrei desiderare che Ella mi conoscesse di persona, perchè certo mi troverà minore assai che forse non pensa: ma 10 tanto veramente e grandemente la amo che mi fa dare in pazzie 11 solo pensare, che l’anno vegnente, se la speranza ch’Ella mi ha dato non è vana, io vedrò Lei e le parlerò. E parimente non dovrei desiderare che una persona che amo tanto, venisse a cercar tedio e nausea p[er] me, ma tutte queste considerazioni non pos- sono fare che io non lo desideri caldamente anzi la preghi quanto posso che meni ad effetto il suo pio disegno. La dozzina mi piglierò cura di trovargliela io, e credo che quanto a\Yamorevo- lezza degli Ospiti Ella non istarà male, e quanto a nettezza s’ado- preranno a poter loro. Non ci deluda, Signor mio caro, e non fraudi l’aspettazione mia e di mio padre che la saluta e la brama vivamente. Se il nome di maestro le dà tanta noia com’Ella dice, non