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mostrarle che io ho p[er] certissimo quello che Ella ha p[er] cer- tissimo. Le dirò sinceramente, poiché mel chiede, in qual maniera il cielo (che p[er] questo ringrazio di cuore) m’abbia fatto cono- scere Lei e desiderare ch’Ella lo sapesse. Il povero M.s'e Bene- detto Mosca (il quale so che ella amava) Cugino carnale di mio padre, venne un giorno a fare una visita di sfuggita ai suoi parenti, e quell’unica volta noi due parlammo insieme, dico par- lammo, perchè quando io era piccino ed egli fanciullo avevamo bamboleggiato insieme qui in Recanati p[er] molto tempo, ed allora io gli avrò cinguettato. Dopo non l’ho veduto più, ma so che m’amava e volea rivedermi, e forse presto ci saremmo riveduti, per lettere certamente, perchè io appunto ne prepa- rava una p[er] lui che sarebbe stata la prima, quando seppi la sua morte, e di questa morte che ha troncato tanto non posso pensare senza spasimo e convulsione dell’animo mio. Mi disse dunque di Lei questo solo: che conosceva e, se non fallo, avea avuto maestro il Giordani4 il quale, soggiunse, (ed io ripeto le sue stesse parole, e la sua modestia sei soffra per questa volta) è adesso il primo scrittore d'Italia. O pensi Ella se i primi scrit- tori d’Italia si conoscevano in Recanati. Io avea allora 15 anni, e stava dietro a studi grossi, Grammatiche Dizionari greci ebraici e cose simili tediose, ma necessarie. Non vi badai proprio niente. Ma nel cominciare dell’anno passato, visto il suo nome appiè del manifesto della Biblioteca Italiana, mi ricordai di quelle parole, e avuti i volumetti della Biblioteca seppi quali fossero gli articoli suoi prima p[er] conghiettura e poi con certezza quanto a uno o due e questo mi bastò p[er] ravvisarli poi tutti. Ora che vuole che le dica io? Se le dirò che essi diedero stabilità e forza alla mia conversione che era appunto sul cominciare, che gustato quel cibo, le altre cose moderne che prima mi pareano squisite, mi parvero schifissime, che attendea la Biblioteca con infinito desiderio e ricevutala la leggea con avidità da affamato, che avrò letti e riletti i suoi articoli una diecina di volte, che ora che non ci son più4 mi vien voglia di gittar via i quaderni di quel giornale, ogni volta che ricevendoli non vi trovo niente