Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/189

sima Traduzione, per cui le fo le mie-più sincere e dovute congratula- zioni. Prudentissima è la Prefazione, se non che pecca alquanto di ecces- siva modestia. Ella ha levato qui da qualche tempo fama chiarissima di colto e valente Giovane, e di aspettazione maravigliosa. Io poi non so comprendere come Ella travagli tanto e con tanta rapidità, e tante cose abbia imparato in paese forse non proveduto a dovizia di aiuti e di mezzi per gli alti studi. Perciò non posso che ripetere i miei veris- simi sentimenti di congratulazione, e desiderare che si trasferisca (lasciando intatta la gloria e la stima di Recanati) in un teatro più degno della sua persona. Venendo ora al Frontone, intendo da Lei con dispiacere che abbia deposto il pensiero di pubblicarlo. Io ho sempre parlato con vera stima del suo lavoro, e speravane la stampa, ed aveva avvisato lo Stella che io teneva presso di me certe mutazioni da farvi per ordine dell’Au- tore, ed era la lista da Lei inviatami. Ella però facilmente si persua- derà che gli stampatori e librai non guardano nel loro mestiere che l’interesse, e se nei loro calcoli un libercolo dà più utile di un Clas- sico, quello senza dubbio preferiscono. Ella però non istia a dubitare che il suo Frontone non fosse degno della luce. Già i Tedeschi lo hanno stampato pure in loro lingua, ed un Berlinese ne [ha] fatto la più stra- vagante ed indegna edizione che possa immaginarsi da uomo.2 Egli tutto lo ha capovolto: le parti della stessa pagina e talvolta verso del codice, ha sognato che appartenessero ad altri luoghi, a cui le ha tra- sportate ecc. ecc. Insomma se io non fossi assai alieno e dal prender briga con chicchessia e dal gittare con poco frutto il tempo confutando assurde cose, si vedrebbe un bello Articolo sulla edizione Berlinese di Frontone. Nè meno è strano il disprezzo con cui vi si parla dello ingegno e stile di Frontone, in contraddizione perfetta coi discorsi mio e di Lei sopra questo Autore celebratissimo dagli antichi e tacciato di niun vizio. Anche di Francoforte ho meco un’edizione di Frontone, ma questa è fatta esattamente secondo l’edizione Milanese, conser- vando per sino le pagine e le stesse mende. Il piacere di parlare con Lei mi tira soverchiamente in lungo, e perciò farò fine pregandola di non deporre del tutto il pensiero del suo Fron- tone, e di conservarmi intanto la preziosa sua grazia e di avermi in conto di suo sincerissimo e leale Servo amico ed ammiratore. Angelo Mai