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torpore dei nostri di Milano, e sì che nella di Lei missione la Censura non ha avuto parte! Ho ricevuto il Ms. annesso alla Lett.a del 21. febb.°, e sarò a mag- giormente diffondermi su di esso col primo ordinario.3 I volumi che le mancavano della Raccolta de’ Viaggi li riceverà nella Spediz.c N.° 9. Le acchiudo manuscritto l’estratto di un articolo inserito nel N. 23 del Giornale dell’Italiana Letteratura ,A e le confesso che ho provata tutta la compiacenza in vedere resa la dovuta giustizia al reale di Lei merito, e vieppiù vado glorioso dell’onore della di lei conoscenza come di persona che forma uno de’ più belli ornamenti della colta Italia. Beato si può dire il Padre di tal prole! e beati pure quelli ch’Ella degnasi onorare del lusinghiero titolo di amici, al quale accoppiandovi io quello di suo buon servitore, la prego di rammentarmi al degniss.0 Sig. Conte Monaldo, ed assicurarlo come io faccio con lei della mia più ossequiosa considerazione. Dev.° Obb.° Serv.c Ant.° Fort.0 Stella P.S. Lo Spettatore si raccomanda per essere adornato d’altri suoi lavori. Il Ms. ch’Ella mi accenna non l’ho ancor ricevuto. Ne farò ricerca e le darò tosto risposta. Di sopra son accennati i fichi che i miei figliuoletti hanno già cominciato a gustare, e rendon grazie essi pure; ma non si è parlato dell’oglio [sic] ch’è ancora a Bologna per non esser permessa l’estrazione; ma troverò la via, se non l’ho già trovata, per accomodar questa cosa. 44- Di Angelo Mai. Milano 8. Marzo 1817. Caro egregio ornatissimo Sig.r Conte La di Lei lettera del 21. Febbraio mi è venuta in mano alquanto tardi perchè nella soprascritta mancava la direzione alla Biblioteca Ambrosiana. L’ho però ricevuta ieri, e subito ho mandato prendere dal Sig.' Stella il prezioso volumetto ch’Ella, per sua mercè, mi dona.1 Ieri io guardai tutto il dì il letto per una fortissima infreddatura. Oggi però, prima di ogni altra cosa, ho fatta la lettura della sua lodevolis-