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Per mera regolarità mercantile qui le compiego il di Lei contarello di fin d’anno, il di cui estremo compreso l’ammontare della suaccen- nata fattura è di L. 391.42. Mi continui, veneratisi Sig. Conte, il prezioso onore de’ di Lei comandi, e mi creda con distinta considerazione ed ossequio Devoti Osseqi Serv.rc Anti Forti Stella Bisogna non solo soffrire ma anche aggradire certe sopraffazioni quando vengono fatte con tanta gentilezza com’è quella che usa meco il S.r Conte Monaldo, che per due magri stracchini mi manda una copiosa derrata. Io lo ringrazio e l’assicuro che la gusterò con gran piacere.

34. Ad Antonio Fortunato Stella.
Recanati 24 del 1817.

Stimatissimo Signore Il 27 decembre p. p. le scrissi mandandole la collazione di tre scene del Seneca fatta sul noto Codice, e una mia tradu- zioncella, con alcune correzioni pel secondo libro dell’Eneide. Ora le aggiungo che avendo io trovato bello e degnissimo d’es- sere conosciuto e letto in Italia l’Alicarnasseo del Mai' al paro degli altri Classici, non così pieno di lagune come le altre cose dateci dallo stesso editore, e più dilettevole e facile ad essere ben accolto dal pubblico per essere storico e non oratore, nè scrittoi: d’epistole, nè filosofo, ne ho fatta una traduzione accom- pagnata da qualche nota, che contiene quasi sempre nuove osser- vazioni, o correggendo inavvertenze, o indicando omissioni, nelle quali mi par che sia caduto il per altro diligentissimo Mai. Se ella trovasse opportuno di assumer la stampa di questa tradu- zione, io le la manderei prontamente, accettando volentieris- simo che, qualora ella non si contenti di esaminarla da sè, che ben lo potrebbe, la sottometta immediatamente alla censura dei signori Compilatori della Biblioteca Italiana. L’impresa non sarà