Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/169

ricarsene, farò che in dimostrazione di gratitudine gli siano con- segnate 15 copie dell’opuscolo, ed altrettante prego ora lei ad accettarne quando saranno in istato, per mezzo del mio zio Antici al quale scriverò a questo effetto. Saranno a lei di puro imba- razzo, ma la sua avarizia di comandi non mi lascia altro modo di attestarle la mia sincerissima riconoscenza. Il nominato mio Zio s’incaricherà a mia istanza della distribuzione e del paga- mento, ma della Legatura non potrebbe, non avendo pratica di queste cose, e però Ella mi farà sommo favore se vorrà pre- gare il Sig. Ab. Amati, o lo stesso Tipografo a prendersene cura, il che sarà molto facile non volendo io altra legatura che l’ordi- naria e del solito minor prezzo. Debbo anche supplicarla di due correzioni che bramerei facesse nel Ms. La prima nella seconda Iscrizione, terzina 17 della versione, verso primo, dove è scritto: offrirgli, che come Ella vedrà, è errore, parlandosi di donna, e bisogna porre: offrirle. L’altra è nelle Varietà di Lezione che sono appiè del Volumetto, dove io giunto alle Varietà del nono verso della Iscrizione ho posto una linea così: 9 eòi; / coi;. III. Questo è necessario cancellare interamente, perchè la Varietà che consiste nei soli accenti, non ha più luogo, stampandosi il Libro senza accenti. Se però il Libro non dovesse stamparsi dal De Romanis, questa correzione non dovrà farsi. ITo grandissima ripugnanza d’ineommodarla, e per diminuirle in qualche modo il fastidio ho scritta direttamente al De Romanis la Lettera che riceverà con questa. La prego con tutto il cuore a tener gran conto della sua salute che desidero ardentemente migliorata molto e presto, e se le fosse possibile di onorarmi una volta di un suo ordine, la supplico a non risparmiarmi mai in verun modo. Le ritorno gli ossequi dei miei Padre Zio e Fra- tello ai quali ho presentati i suoi graditissimi saluti. Tutta la mia riconoscenza e la mia stima mi vengono ora nella mente e sulla penna per dirle che io sono e sarò sempre

Suo Devmo Obblmo Servitore
Giacomo Leopardi.

Recanati 9 Decembre 1816