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Amerei grandemente che la stampa del secondo Libro della Eneide5 fosse compita colla possibile sollecitudine e che immediatamente dopo che sarà terminata dei venti o trenta esemplari che ella me ne invierà per ispedizione, due me ne facesse avere per la posta a libro scoperto o sotto fascia con che si verrà a scansare una spesa che tra noi è molto significata per i pacchi in forma di lettera. Sono impaziente di veder l’esito di quella mia traduzione, sopra la quale le confido così a quattr’occhi, che io fondo molte speranze.

Mio fratello attende il Monthly Repertory da lei speditogli, e trovandovi cosa opportuna, farà quanto Ella le suggerisce. Le ritorno i sincerissimi saluti della mia famiglia, e mi dichiaro invariabilmente

Suo Devmo Obblmo Servo ed Amico
Giacomo Leopardi.

P. S. Mio padre desidera che ella mi mandi il Catalogo delle stampe del 1400 che le piacerebbe di cambiare con qualcuno de’ suoi libri. In altra occasione le farò avere la collazione di una o due scene di Seneca fatta sul codice che ella vide presso di noi e di cui mostrò desiderio di conoscere l’importanza.6 Le dico ora che vi ho trovato non poche varianti, oltre gli scoli antichi che contiene a quanto credo, inediti, e però se a lei piacesse di possederlo, facilmente n’andremo intesi.

Pieno sempre di amicizia e riconoscenza per il mio Cariss.0 S.r Antonio Stella gemo sulla tardanza dei formaggi che, sempre sommamente graditi, giungeranno stantivi tanto maggiormente, quanto più ritardati dagli indolentissimi speditori. Mi riporto, nel di più a quanto dice il mio Figlio, ma voglio per mè il protestarmi con cordialissima stima

Suo Obblmo Aco e Sre
Monaldo Leopardi

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