Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/165


epistolario-1816

P. S. È venuto da me per altra ragione il S.’ De Romanis; ed avendolo ripregato a dirmi quanto occorrerebbe per la stampa del suo Opuscolo in carattere Silvio, benché senza accenti, mi ha fatta questa nota.

Per 300 Copie di Carta real fina S. 03.
Per Composizione S. 02.
Per Tiratura S. 00.70
Per Logoro, Inchiostro, mettitura insieme S. 01.50
07.20

Egli però, a differenza del S.r Contedini, crede, che verrebbero due fogli, e mezzo in circa. Ella dunque risolva ciò, che più le aggrada, e mi dia i suoi ordini, perchè possa eseguirli, lasciando il pensiere della Legatura, del pagamento, e della distribuzione al S.r Cav.r Antici, o a chiunque altro vorrà affidarlo.

26. Ad Antonio Fortunato Stella.
Recanati 6 Decembre 1816.

Stimatissimo Sig. In risposta alla sua gratissima del 27 corso le ritorno i miei saluti per il Sig. Tosi e la ringrazio di ciò che cortesemente mi dice intorno all’articolo sul Salterio e al Discorso sopra la fama di Orazio. Il suo favorevole giudizio sarà certamente opera della sua gentilezza non del mio merito, e lo stesso dico delle lodi che ella scrive di aver ricevute delle mie traduzioni, le quali a dirle schiettissimamente il mio vero e immutabile parere che non nascondo a veruno, eccetto quella del primo Canto dell’Odissea, che ritoccata potrà passare, sono tutte cattive e pessime, e intendo parlare anco dei due discorsi preliminari che in fatto di lingua sono esecrabili. Quello sopra Orazio sarà più corretto, e così sempre ogni mia cosa appresso. Farò quel che potrò intorno agli articoli che Ella bramerebbe per la sua Rivista letteraria. Quello sopra la traduzione del Bellini che ella mi accenna, sarebbe appunto della mia sfera e sappia che io ho sempre riguardata quella traduzione come opportunissima a farmi


39