modarla. Bramerei che Ella si compiacesse dirmi precisamente
quanta spesa si richiederebbe a fare stampare costì il Libretto
delle Inscrizioni Triopee che le faccio tenere,1 dalla stamperia
che Ella giudicherà a proposito, senza gran lusso, con decente
carta e caratteri specialmente greci che vorrei buoni e corretti,
nel sesto presso a poco del manoscritto, o in quello che le parrà
più opportuno. Non desidero che se ne tirino più di 250 copie o
all’intorno. Saputo a queste condizioni il prezzo preciso del lavoro, se Ella vorrà notificarmelo, io mi regolerò dietro il suo indizio.
Condoni quest’altra noja e la consideri come testimonio della
confidenza che ho nella sua bontà, già tante volte sperimentata. Bramo grandemente migliori nuove della sua salute, di
quelle che ha date al Cav. Antici. La prego non le sia grave d’informarmene quando mi onori di sua Lettera, e se m’è possibile
di ricambiarle in alcun modo le sue grazie, la supplico a comandarmi, e mi troverà sempre
II Suo Devmo Obblmo Servo
Giacomo Leopardi.
Recanati 25. Novembre 1816.
24. |
Di Antonio Fortunato Stella. |
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Sig.r Conte Giacomo Leopardi
Rispondo alla p.ma sua 15 corr. e fo anche le parti del Tosi il quale
le presenta i suoi ossequj ed è assediato di faccende in guisa da non
poter dare di piglio alla penna.
Ho inserito con molto piacere il suo giudizio sul Salterio italianizzato perchè mi parve assai bello ed assennato. Ho letto con pari soddisfazione il suo Discorso sulla fama avuta da Orazio che veramente
è squisito. Tutte le composizioni di cui ella mi gratificherà, saranno
a me sommamente accette perchè il suo nobile ed acuto ingegno si
manifesta in ogni sua scrittura. Gli articoli ch’io amerei di preferenza,
poiché tanta è la sua gentilezza da volersi prendere questo fastidio,
sono quelli che presentano l’analisi critica di qualche opera di merito,