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giacomo leopardi
15. A Francesco Cancellieri.
[Recanati 19 Maggio 1816]


Pregiatissimo Sig.

Per mezzo del mio Sig. Zio Antici le inviai, sono già molti ordinarj, una mia lunga lettera, in cui ardiva pregarla di qualche favore. Supponendo che essa si sia smarrita, e vedendomi sul punto di spedire a Milano il mio Frontone, la supplico a darmi le notizie che può, sopra il Programma de M. Cor. Frontone di Freytag, che ella mi accennò in una lettera indirizzata al mio Sig. Zio. Mai non ne ha fatta parola nella sua edizione latina: ed io però le sarò sommamente tenuto, se potrò per suo mezzo venire in cognizione di questo qualunque siasi opuscolo, dal cui titolo non mi è possibile rilevarne il contenuto. Ella cominci a comandarmi, e continui ad avermi per

Suo
Devmo Obblmo Servo
Giacomo Leopardi.

Recanati 19 Maggio 1816

li 20 Maggio

Il suo silenzio, mio degnissimo Sig. Ab. Cancellieri, sul quesito di mio nipote desta in mè l’apprensione di qualche nuova sua infermità.

Le verrà dunque inoltrato il presente ricordo per mezzo di mia moglie, la quale s’informerà e m’informerà del suo stato di salute. Quando questa stia salda, il ritardo del suo riscontro potrà affliggere l’erudita curiosità del mio nipote, ma non turbare l’animo di chi con decisa stima si protesta Suo Dev. Obb. Serv. ed. Am.

Carlo Antici

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