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giacomo leopardi

molti incommodi di salute. L’accerto, che io sento di ciò un vivissimo dispiacere, e con ribrezzo m’induco a molestarla, sperando però che ella non vorrà prendersi per l’incommodo che le do, maggior briga di quella, che richiede l’affare, per se stesso molto poco interessante. Ella dice che non può determinarsi nulla intorno ai Codici Vaticani, se non se ne sa la qualità, ciò, che è evidente, e molto più, se non si sa in qual lingua siano. I Codici dunque dei quali desidero la collazione, sono Greci, come ella avea preveduto, e contengono i così detti Cesti di Giulio Africano, quell’opera guasta e corrotta in modo, che il Boivin, il Puchard, lo svezzese Norrel, e il Lami, avendo anche messe le mani all’opera, giudicarono impossibile di tradurre, e d’intendere; opera nondimeno, che come i dotti hanno osservato, contiene cose affatto singolari, e quasi ignote, non essendosene potuto far uso, per la somma difficoltà, che si trova nel leggerne un solo periodo. Io avendo raccolte tutte le opere, e i frammenti di quell’autore, se non erro, poco conosciuto, avendole emendate, e fornite di note perpetue, avendo scritto colla esattezza, che mi è stato possibile d’impiegare, un commentario latino sulla Vita, e gli scritti di Africano, ho preso ad esaminare i così detti suoi Cesti, e coll’ajuto di cinque, o sei Codici, dei quali il Lami ha poste le varianti nella edizione Greca, che ne ha data, ho tradotti, ed emendati quasi intieramente i primi Capi 27. dell’Opera, che sono i più corrotti, e i più difficili.2 So che le Biblioteche di Europa possono somministrarmi grandi ajuti; che i Cesti esistono a Milano, in Inghilterra, in Irlanda, in Baviera, c forse con buona suppellettile di varianti, e d’illustrazioni in Amburgo: ma io mi riserbo a far tutto per procacciarmene la collazione in un tempo, in cui questo mi sia possibile. Mi rivolgo ora solo alla Biblioteca Vaticana, dove, se non m’inganno, i Cesti di Africano si trovano in due Codici, l’uno, come credo, Vaticano propriamente detto, l’altro della fu Biblioteca di Cristina di Svezia. Non posso darle alcuna notizia più precisa intorno ad essi, perchè null’altro ne so io medesimo. Ella, ed i Bibliotecarj della Vaticana saranno assai meglio informati. Potrebbe darsi che io


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