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tore, tanto meglio, fermo io di pubblicare anche il Dizionario tutto unito tosto dopo l’Antologia. Sarà mia cura che gli errori da Lei trovati nel Petrarca, compiuta che ne sarà tutta la stampa, sieno tolti sia con errata corrige, sia con cartesini. Ho scritto subito a Milano perchè si supplisca alla mancanza dei volumetti, ch’Ella doveva ricevere, e non ha ricevuti. Anzi le aggiungo che se ne vorrà delle altre copie non ha che da dirmelo, ch’io gliele manderò con gran piacere. Tutti i miei la riveriscono ed io l’abbraccio di cuore. Il suo vecch. aff. am.co e serv. Ant. Fort. Stella P. S. Non ho veduto ancora, benché me ne sian venute più copie VAntologia poetica del Brancia stampata a Parigi, e poi ristampata a Firenze.2 Se Ella non la conosce, le ne manderò una copia.

999. A Carlo e Paolina Leopardi.
Bologna 6 Ottobre 1826.

Cariuccio mio. E vero che le tue lettere son triste, ma son care e belle, ed io amo meglio di sentirti lamentare che di lasciarti tacere. Il tuo stile si rassomiglia a quello del Goethe nelle Memorie della sua vita che ha pubblicate ultimamente.1 Io comprendo benissimo tutta la pena del tuo stato, e vedo che tu devi soffrire assai più di quello che soffriva io, perchè in me l’attività interna si è consumata assai presto da se medesima per il suo proprio eccesso, e per la scarsezza delle forze fisiche; sicché il contrasto cessò, ed io rimasi nella pace della vecchiaia. Ma tu hai ancora abbastanza di forze corporali per sostenere l’attività dello spirito, e farti sentire tutta l’angustia che nasce dall’opposizione ch’essa prova, e dallo stato di contrainte in cui si trova da tanto tempo. Discorreremo di queste cose a voce, più di proposito. Giordani, che ha fatto e fa molti elogi di te, ti saluta infinitamente, insieme con Paolina. Il Petrarca non è