Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1373

me n’hai data colle tue care poetical performances, e me ne dai sem- pre col fare che io tenga ad una cosa così ammirabile come sei tu, che 10 adoro con tutta la passione dell’amore e dell'amor proprio. Io son già per tutti il fratello di Leopardi - A proposito perchè i tuoi libraj trascurano di spandere le tue produz.1? Per es.° a Macerata tre setti- mane sono non si era ancora visto il tuo Petrarca; io poi lo mandai a Puccinotti - Fa di venire, Buccio mio caro, se puoi. Oh che consolazione sarà per noi quella del rivederti! E certo che non ne avremo provata mai una simile, e che non ne aspettiamo alcuna maggiore; chè la speranza di vita migliore non è più per noi in q.'° mondo, e solo godiamo in te, e per te - E voglio anch’io ringraziarti dei versi mandatici; non dico lodarti, ammirarti, perchè non saprei farlo come meriti; e la lode in bocca mia ti farebbe schifo, a te che ti senti lodare da tutta Italia - Giacomuccio mio, e ti è tornata addosso quella maledetta stitichezza! E noi ce lo immaginavamo già al sentire la tua gita a Ravenna nel colmo del caldo, che non ti avrebbe fatto bene. Per carità, abbiti cura, usa qualche rimedio se pure qual- che rimedio ti gioverà fuori del lavativo, come pur troppo ti accadeva l’anno passato - Al sentire che ti trovi costretto a tenere al battesimo 11 figlio di Angelina, Babbo si dette a pensare se avesse potuto man- darvi qlche cosa da darle in dono onde risparmiare alla vra borsa l’in- comodo che dovrà soffrirne, ma dopo un piccolo esame ha riconosciuto che la vostra borsa è più grande della sua, onde non ci ha pensato più - Ci direte poi se finalmente Angelina potrà sperare di lasciar poste- rità; ed intanto salutatela da parte di tutti noi - Credo che riceve- rete lettera da Pietruccio, che è smanioso di annunziarvi il suo avan- zamento, e jeri sera stava scrivendo di nascosto, per paura, che non imbrattassi il suo foglio con i miei caratteri - Addio, Mucciaccio mio, ti saluto con tutto il cuore.

997. Di Pierfrancesco Leopardi.
[Recanati] 27 Settembre 1826

Mio carissimo Giacomo. Finalmente dopo tanto tempo ti scrivo per farti consapevole di una cosa che mi è accaduta. Ti ricordi che mesi sono ti scrissi che ero