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Tutti la riveriscono unitamente a mad. Padovani, ed io l’abbrac- cio di cuore. Il suo cord.mo amico Ant. Fort. Stella

994. Ad Antonio Fortunato Stella.
Bologna 19 Sett. 1826.

Signore ed Amico amatissimo Alle sue gentilissime dei 13 e dei 16 del corrente. Ella dimanda se io ho nulla da suggerirle in materia di libri di lin- gua, per iscuole ec. Verisimilmente Ella conoscerà l’Antologia francese in prosa, del Sig. Nòel, opera che ha avuto un applauso e uno spaccio grandissimo in Francia, con ripetute edizioni, e che riesce tanto piacevole a leggersi, anche agli stranieri, e a chi mira a tutt’altro che a studi di lingua.1 Ultimamente si è pubblicata a Parigi da un celebre letterato una nuova Antolo- gia francese, sul metodo del Nòel, ma contenente una scelta nuova di pezzi. A me pare che un’opera simile sarebbe nel tempo stesso piacevolissima ed utilissima in Italia e fuori, se si appli- casse agli scrittori italiani il detto metodo, e si facesse quindi un’Antologia italiana della medesima sorta che la francese; opera che finora manca affatto. Quest’opera esigerebbe un giudizio assai fino, una vasta lettura e cognizione dei nostri classici; dovrebbe contenere una copiosa scelta di pezzi estratti da scrit- tori italiani di tutti i secoli, pezzi tutti rimarcabili per bellezza o utilità sia di pensiero, sia d’immaginazione, sia di narrazione ec. Condizioni essenziali sarebbero che questi pezzi fossero tutti in lingua purissima; tutti non troppo brevi, nè troppo lunghi, perchè la troppa lunghezza nocerebbe alla varietà, e la troppa brevità darebbe all’opera l’arida, noiosa e scolastica forma di un sentenziario. Ella pensi un poco a questo progetto, e forse converrà meco che, eseguito veramente bene, potrebbe riuscire