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P.S. Avrà già a quest’ora, col mezzo dell’amico Moratti, ricevuto altre stampe del Petrarca, che attendo di ritorno. Era già mia inten- zione di dare l’Indice che non mancherò che venga esattamente riscon- trato sulla nostra edizione. Non so nulla della nuova traduzione del Sogno di Scipione. Se ne potrò saper qualche cosa, la renderò informata. E ben volentieri poi, per la mia Raccolta ciceroniana, preferirò la detta traduzione a quella del Mabil,1 o d’altri, dacché è lavoro d’una dama, e, quel che importa più, d’una dama stimata dal tanto stimato mio carissimo conte Leopardi.

993. Di Antonio Fortunato Stella.
Milano 16 sett.c 1826

Signore ed amico amatiss. Assai giudiziose come al solito son le cose che nella grad. sua del dì 13 Ella mi scrive intorno al Petrarca, e saporitiss.a la Scusa dell'In- terprete, che vedrà certamente la luce. Rispetto al Dizionario filosof. filologico sentirò volontieri che cosa Ella risponderà alla mia del dì 13. Farà gran piacere all’ab. Bentivoglio, come l’ha fatto anche a me, quel ch’Ella mi scrive riguardo al Cicerone. Bellissimo suggerimento per dar alimento al N. Ricoglitore sarebbe quello del Giornale inglese, se con sicurezza si potesse regolarmente ricevere. Ma io spenderei in questo del denaro senza frutto, e forse anche senza mai ricevere un quaderno. A Lei che se fosse stato un altro, avrei tenuto celato anche il pec- cato, non ho riguardo alcuno di palesare il peccatore, il quale è un dot- torino Angelo Brofferio torinese, autore di quel libricciuolo di poesie intitolato Un sogno della vita, ed ora d’un altro Le lagrime d'Amore. E un peccatore però che credo che verrà a penitenza, massime dopo una certa predichetta che gli ho fatta. Attendo le ultime prove di stampa del Petrarca, che l’amico Moratti mi scrive averle consegnate. Martedì pross. vado in campagna colla famiglia per starvi 15 o 20 giorni al più. Il mio Luigi però si ferma in Milano.