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so che da Lei non vengono adulazioni, come so che anche in quello ch’egli ora la consulta, risponderà con franca sincerità. Un bacio di cuore del suo vecchio cordialiss. amico Stella P.S. Madama Padovani è ancora a Bologna? Se v’è, la preghiamo de’ nostri saluti. Oggi solamente ho ricevuto le prove di stampa del principio della seconda parte del Petrarca. Questa sera col mezzo del sig. Moratti le ne mando delle altre. Lorenzini, mentre sigilla la lettera, ringrazia il sig.1 Conte della buona memoria che di lui conserva e le rammenta che lo ama e stima di cuore offrendole la sua servitù in tutto.2

961. A Luigi Stella.
Bologna 25 Luglio 1826

Sig. ed Amico Carissimo Eccomi a dirle del Cinonio.1 Trovo che questo lavoro sarà dei lunghi e noiosissimi, altrettanto e più che il Petrarca, senza stimolo alcuno di fama o di lode all’autore. Ciò non ostante, giudicando Ella che esso debba riuscirle utile, eccomi a servirla. Ma avendo io già pubblicata col mio nome un’opera affatto pedantesca, com’è il comento al Petrarca, mi prendo la confi- denza di porle in considerazione che il pubblicarne un’altra dello stesso genere, non potrà essere senza che il Pubblico mi ponga onninamente e per viva forza in quella classe dalla quale colle mie parole e cogli altri miei scritti ho tanto cercato di separarmi; nella classe di quelli che deprimono e rendono frivola, nulla, ridicola agli occhi degli stranieri, la nostra letteratura, e con ciò servono mirabilmente alle intenzioni dell’oscurantismo; nella classe dei pedanti. Io la prego però di volere avere al mio nome questa compassione di salvarlo da questo epiteto, nel quale esso incorrerà inevitabilmente se la nuova opera sarà annunziata per mia. Quando ella si debba pubblicare anonima o sotto nome,