Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1332

959. Di Teresa Carniani Malvezzi.
[s.d., ma Bologna, estate 1826]

Caro Leopardi Iermattina dopo la messa ebbi uno sconcerto di stomaco e bisognò che andassi a letto: lo stomaco si calmò, ma mi prese un mal di capo fortissimo. Presi una passata d’olio, e stamattina mi pareva di star meglio. Ma ora, che è l’ora di pranzo ho tornato a star poco bene, non ho potuto ne meno veder la minestra, ho preso un bicchiere di birra, e penso di tornarmi a letto. Caro mio vi ringrazio che jersera vi piaceste di venirmi a salutare; questi tratti di vostra cordiale amici- zia li serbo nel cuore, e spero che ne vedrete la mia gratitudine. Se domattina non vi fosse incomodo amerei di parlarvi. Dico domat- tina, a qualunque ora vi piaccia, perchè veggo che la sera sto peggio. In seguito spero che mi rimetterò. Addio di cuore. La Vostra Malvezzi.

960. Di Luigi e Antonio Fortunato Stella.
Milano 18 luglio 1826

Pregiatiss. Signore ed Amico carissimo Io non replicherò altro, mio caro sig. Conte, alla di Lei graziosa lettera del dì 12 corr.',1 se non che la sua gentilezza rende troppo indulgente il suo giudizio verso le mie bagattelle. Nè sarà per ciò ch’io mi scosti dal mio proposito di seguire, per quanto potrò, nel lavoro dei Dialoghi, il bel piano da lei suggerito. - L’ultimo paragrafo della sua lettera m’ha fatto nascere l’idea d’un’Opera che, fatta bene, potrebbe essere di molto giovamento all’Italia: si tratta di far cono- scere agl’italiani il loro paese. Quest’Opera dovrebbe avere a un di presso il titolo seguente: Quadro dell’Italia nell'attuale suo stato morale, politico, letterario. Vorrei che questi tre punti fossero trattati breve- mente sì, ma con quella viva, robusta e capace brevità di discorso, che vale per lo meno quanto un amplissimo ragionamento. Nel punto Poli- tica vorrei che i fatti tenessero luogo di discorso. Il tutto dovrebb’es-