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957. Di Pietro Brighf.nti.
[Bologna] 15. luglio [1826]

Mio cariss.0 Dopo avere pensato molto su i vari libretti che potrei stampare, ho riconosciuto che il meglio sarebbe preferire un opuscoletto leggia- dro, breve, non pedantesco, non puristico, non grammatico, inedito, e di autore Amico. Ma chi potrebbe avere un tale opuscolo in pronto per la stampa? Io non credo che vi possa essere che il conte Leopardi. Se tu dunque, buon amico, avesti un opuscoletto della lunghezza circa del Raitù,1 io mi offro di stamparlo subito, e ti prego a fare il possi- bile perchè io possa mettere in fronte alla mia prima produzione edi- toria una bella iscrizioncina italiana, la quale deve dire che gli Editori si onorano di impiegare per primo i loro torchi a stampare un opera [szc] del conte Leopardi ec, così mostrando sin dal principio che vogliono stampare libri buoni, utili, e non buggerate. Attendo tuo riscontro, et vale. il tuo Brighenti

958. Di Teresa Carniani Malvezzi.
[Bologna, Or Ora di Casa, 1826]

Gentilis.mo Leopardi Iersera mi sono buscata una bella chiassata per avere avuto l’indi- scretezza di trattenervi sino a mezza notte. La mia cara metà si adom- bra di tutte le visite che mi vengono fatte frequenti e lunghe. Ed io sono al mondo per soffrire una dose di più degli altri viventi, e per tenermi sempre esercitata nella virtù dell’Asino, nella santa pazienza. Avrò il bene di vedervi venerdì sera se vi accomoda, e comincieremo l’esame del mio poemettuccio,1 quando pur non vi dispiaccia. Serba- temi la vostra preziosa amicizia e credetemi in perpetuo Vostra Serva ed Amica T.C.M. Or Ora Di Casa