Baretti, i qderni dello Spettatore che voi mi mandaste, e le poesie
varie del Monti. Mi pare che tu copiassi un’altra volta quel capi-
tolo del Zacchiroli: non so quante copie gliene bisognino. Non
aver paura degli assassini p[er] me; sta sicura che nessuno, col-
l’aiuto di Dio, avrà l’ardire di assassinar]mi, p[er]chè io mi
guardo con una prudenza ammirab.e. Il petrarca me lo paghe-
rai q.le lire che mi costa. Salutami quanto puoi babbo e
mamma, la quale s’accerti che non tarderò un momento a farle
sapere di d. Rodriguez se ci sarà niente di nuovo. Angelina ha
da qlche tempo l’intendenza d.,a mia biancheria. Salutami
Luigi, abbracciami pietruccio. Giordani vi saluta tanto, te e
Carlo. Ricordami al Curato e a D. Vincenzo. Addio addio.
Caris.mo Nipote
Ebbi il vostro riscontro dei 3 Luglio} Sono del vostro parere sullo
stile del Pallavicini, la di cui opera del Bene è così difficile a rinve-
nirsi, e non dovete più ricercare.
Aspetterò che sia terminata la nuova edizione dell’Alberti per prov-
vedermene. Ricordatevi di rammentare a Stella, che ha promesso col
vostro mezzo a Mons.r Invernizzi la sua edizione di Tullio.
Vi ringrazio delle nuove, che mi date dell’ottimo Commend/
Montani, che risaluterete cordialm.e da mia parte allorché il rivedete.
Che il giovane Testa dovesse piacervi ne ero persuaso, come son
certo, che voi piacerete moltissimo a lui, quanto più ne sarete cono-
sciuto.
Sul mio accesso a Recanati in quest’anno nulla ho deciso, perche
[.vie] come sapete io vivo schiavo dei miei doveri domestici. D’altronde
soffrir l’incomodo, e la spesa del viaggio per andare in un paese
totalm.0 degradato, ed ove altro non si vede, altro non si sente che
miserie non è impresa da farsi che per assoluta necessità. Se voi qua
verrete alla fine di autunno mi sarà gratissimo il trattenermi con voi.
Del vostro Cugino Melchiorri altro non so dirvi se non che ha otte-