Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1329

Baretti, i qderni dello Spettatore che voi mi mandaste, e le poesie varie del Monti. Mi pare che tu copiassi un’altra volta quel capi- tolo del Zacchiroli: non so quante copie gliene bisognino. Non aver paura degli assassini p[er] me; sta sicura che nessuno, col- l’aiuto di Dio, avrà l’ardire di assassinar]mi, p[er]chè io mi guardo con una prudenza ammirab.e. Il petrarca me lo paghe- rai q.le lire che mi costa. Salutami quanto puoi babbo e mamma, la quale s’accerti che non tarderò un momento a farle sapere di d. Rodriguez se ci sarà niente di nuovo. Angelina ha da qlche tempo l’intendenza d.,a mia biancheria. Salutami Luigi, abbracciami pietruccio. Giordani vi saluta tanto, te e Carlo. Ricordami al Curato e a D. Vincenzo. Addio addio.

956. Di Carlo Antici.
Roma 15 Luglio 1826

Caris.mo Nipote Ebbi il vostro riscontro dei 3 Luglio} Sono del vostro parere sullo stile del Pallavicini, la di cui opera del Bene è così difficile a rinve- nirsi, e non dovete più ricercare. Aspetterò che sia terminata la nuova edizione dell’Alberti per prov- vedermene. Ricordatevi di rammentare a Stella, che ha promesso col vostro mezzo a Mons.r Invernizzi la sua edizione di Tullio. Vi ringrazio delle nuove, che mi date dell’ottimo Commend/ Montani, che risaluterete cordialm.e da mia parte allorché il rivedete. Che il giovane Testa dovesse piacervi ne ero persuaso, come son certo, che voi piacerete moltissimo a lui, quanto più ne sarete cono- sciuto. Sul mio accesso a Recanati in quest’anno nulla ho deciso, perche [.vie] come sapete io vivo schiavo dei miei doveri domestici. D’altronde soffrir l’incomodo, e la spesa del viaggio per andare in un paese totalm.0 degradato, ed ove altro non si vede, altro non si sente che miserie non è impresa da farsi che per assoluta necessità. Se voi qua verrete alla fine di autunno mi sarà gratissimo il trattenermi con voi. Del vostro Cugino Melchiorri altro non so dirvi se non che ha otte-