Cariuccio mio. L’errore che tu mi accenni nel Petrarca è stato
già notato per l’Errata che si darà in fine. Non so se sia prove-
nuto dagli stampatori, o dalla mia fretta nello scrivere quelle
pedanterie a Milano, e nel riveder le prove di stampa a Bolo-
gna. Pochi confronti avresti luogo di fare sopra quel lavoro, per-
chè gli altri comenti son pessimi, e di tutt’altro genere, e io non
ho avuto sotto gli occhi se non l’ultimo, che è del Biagioli,1 dal
cui parere mi sono allontanato spessissimo. Quanto ai discorsi
che tu vorresti farmi, spero che presto lo potrai, ritrovandoci
insieme, cosa che io desidero sempre più ardentemente e impa-
zientemente; anzi sarei già costì, se non temessi i cattivi effetti
del gran caldo nel viaggio, provati da me l’anno passato, e non
rimediati ancora. Non so perchè, ma mi trovo in una malinco-
nia che cresce ogni giorno, e che tanto più mi fa desiderare la
presenza delPamor tuo. Scrivimi quanto più spesso puoi, che
le tue lettere mi consolano sommamente. Mando oggi altri due
volumetti del Petrarca, giacché li desideri: il resto di mano in
mano che l’avrò. Ti abbraccio, Cariuccio mio caro.
[Bologna] 12 Luglio [1826] |
Paolina mia. Giorni sono ebbi lettera da Luigi Zacchiroli che
mi pregava a mandargli copia di un capitolo del frllò sopra la
nascita di G.C. stamp.0 in un tomo del parnaso italiano1 dicen-
domi che Babbo al quale egli si era rivolto gli aveva scritto che
quel tomo era in mano mia. Dì a Babbo che veram.c io non
l’ho, come non ho altro libro di casa se non il diz. ingl.c del