[Firenze] 8. luglio [1826] |
Sappi, mio caro, ch’io son pieno di vergogna e di rincrescimento
per la pessima figura ch’io fo colla nostra cara Nina,1 alla quale son
debitore di molti ringraziamenti e di una lettera. E quasi un mese che
avevo cominciato a scriverle; e fui interrotto. Lo scrivere è una gran
cosa per me: è una penosa fatica; e poi mi manca il tempo - Che
grandi affari? - mi dirai. Niuno affare; ma il tempo mi va via; perchè
mai non mi riesce di star solo. Prega dunque la buona Nina, che mi
perdoni. Io senza fallo le scriverò. Intanto la riverisco e la ringrazio
con tutto il cuore: e perchè veda che mi preme ogni suo desiderio,
rispondo subito alla tua del 3.2 Ho parlato a Gino;3 benché sapessi
ch’egli non ha nessuna parte nel collegio. Ho parlato all’ottimo Anti-
nori, uno dei due direttori (l’altro è il Peruzzi, genero di Torrigiani):
i quali m’han detto, ciò che già sapevo, ogni luogo esser già preso;
nè potersi far nulla di nuovo; nè esser molto desiderabile l’avervi luogo,
poiché l’emolumento è poco, ed il legame moltissimo.
Desidero che la Nina non si scordi la mia costante voglia di
mostrarmi pronto a qualche suo servigio; e che nascano occasioni ch’ella
possa esser contenta dell’opera mia. Qui non ho potuto porre altro
che prontezza di fare; e rincrescimento che la cosa non fosse possi-
bile. Salutami Brighenti e la sua famiglia: digli che lo ringrazio per
la sua lettera dei 4. Salutami infinitamente la Nina, e Carlino, e Bene-
detti,^ cui ringrazio de’ suoi belli e mesti sonetti.
Tu mi dici che rimarrai in Bologna la state. E poi dove? vuoi tor-
nare a seppellirti in Recanati? ma per quale necessità? Sei noiato di
Bologna? pruova Firenze: ci troverai tutto quel bene, che a questi tem-
pacci si può avere in questo mondaccio. Troverai anche da muover
la penna con lucro. Fammi la carità di spiegarmi bene le tue inten-
zioni tutte circa ciò. E se pure hai necessità inevitabile di Recanati,
non prenderai una via un poco più lunga, ma bellissima; venendo qua,
di qua a Perugia, indi a Foligno, di là nella Marca? oh avresti gran
torto di non vedere questo pezzo di Paese, di non conoscer Toscana,
di non farti conoscer qui a brave persone che ti desiderano, di non
consolarmi con un poco della tua presenza. Addio caro caro. Mille saluti
a Carlo e a Paolina. Quando si marita? Ti abbraccio con tutta l’anima.
Addio senza fine.