Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1324

L’amico Moratti attenderà forse a mandarmi la interpretazione dei Trionfi e delle Rime varie con qualche gruppo. E già stampato anche il 4° volumetto. P.S. Ove errasse mio figlio in qualcosa di lingua, la prego volerlo dire a me, o a lui, che le ne saremo gratissimi.

951. Di Luigi Stella.
Milano 5 luglio 1826

Pregiatiss. Sig. Conte ed Amico carissimo. E un buon pezzo che non ho il bene di conversare con lei per via di lettere. Sono lieto ch’or mi si offra l’occasione di riannodare que- sta per me dolcissima corrispondenza. Mio padre m’ha fatto un gran favore dandomi a leggere la cara sua del 30 giugno a lui diretta. L’au- tore del Dialogo di cui Ella dà sì retto giudizio sono io; e l’unico sen- timento che quel suo giudizio m’abbia fatto nascere si è il dispiacere di non aver fatto meglio: sentimento così naturale che non giova tacerlo. Vi si aggiunse il proposito di far meglio per l’avvenire, secondo le mie forze. Questo è tutto. Trovo però giusto nel generale il patto circo- spetto ch’Ella premette al suo giudizio: giacché l’amor proprio d’au- tore è forse il più protervo fra gli amori proprii; e la natura ci ha dato un amico così avvelenato, che il possente antidoto della ragione vale appena a guarirlo; di più, questo antidoto non è di tutti. - Del resto, pienamente d’accordo sui cinque punti di critica ch’Ella fa al mio Dia- logo. Alcuni gli avevo già colpiti da me, e cercavo di scusarmene alla meglio. - P. e. mi stava sul cuore quel dipingere i costumi in azione; ma mi dispensava dal farlo considerando la difficoltà di rappresentare per via di fatti tante e sì disparate consuetudini che in poche pagine mi conveniva raccogliere. - Comprendevo che ad assai maggior nerbo di filosofia m’apriva il campo l’argomento ricchissimo che aveva tra le mani; ma da una parte mi vedeva stretto fra i limiti strettissimi pre- scritti dalla nostra Censura, e dall’altra mi pareva di dover far grazia ai miei lettori di troppo fine e profonde osservazioni filosofiche, ed attenermi ad una piana e volgar filosofia adattata alla capacità dei più,