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gli risposi, che l’avrei servito, e siamo ancora in tempo, che però attendo una sua decisione. Mi conservi la sua padronanza, ed amicizia, e mi creda sempre con tutta la stima 11 Suo Dmo ed Obmo Pier Lisandre Polidoros chez M . Russier

939. A Carlo Leopardi.
Bologna 21 Giugno [1826]

Caro amor mio. La tua lettera di risposta, di cui mi parli nel- l’ultima del 19, non mi è mai giunta. Puoi credere che la tua ultima mi ha turbato assai, perchè da una parte mi rincresce- rebbe che Babbo e Mamma prendessero cattive idee di me. L’apertura della tua lettera, a te, credo io, non avrebbe potuto nuocere, ma quanto a me, avrebbe potuto mettermi in cattiva vista, cosa che mi dispiace molto, perchè ardendo di voglia di riabbracciarti, e di tornare a star con te, mi sarebbe molto dolo- roso di trovar gli animi di Babbo e di Mamma, mal prevenuti sul fatto mio. Ma quello che mi ha turbato più di tutto, è stato che tu mi parli di non so qual debolezza fisica. Dunque tu stai male? Cariuccio mio caro, tu sai che la nostra esistenza è con- fusa insieme; che se io non sono informato pienamente del tuo stato, io non ho cognizione del mio; che se dubito di qualche tuo male, non posso aver pace per un momento. Scrivimi ogni cosa, non mi nasconder niente, per queU’amore infinito e sem- piterno che noi ci portiamo, lo spasimo giorno e notte pensando alle tue tristezze e all’infelicità del tuo stato. Non ti dirò già che il mio sia felice, nè che io mi trovi molto più contento di quel ch’io era in casa: ma pur credo che se tu fossi nelle mie circostanze presenti, saresti più felice di me, o certamente meno addolorato e disperato che in casa. Io ti vedrò certamente pre- sto; ma intanto procura di rilevare come pensa di me Babbo; introducine qualche discorso con lui se puoi, e scrivimene sin-