Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1306

Errata Corrige p. 45. Iin. 6. casa, qual casa e qual 55. 11. la corona lor corona 65. 7.8. omettansi le parole: Ignudo. Perchè era privato del corpo. 99. ult. Che che 104. 20. invano in vano Non noto diversi erroruzzi di punteggiatura, che non guastano il senso. Per regola de’ suoi compositori, io scrivo sempre cielo col c minuscolo, quando questa parola significa luogo, o voglia dir cielo visibile, o voglia dir paradiso: scrivo sempre Cielo col C maiuscolo, quando questa parola significa persona o persone, cioè Dio, gli Dei, i Beati, ec., per esempio in queste frasi: piac- cia al Cielo; il Cielo mi vuole infelice; grato al Cielo-, leggi del Cielo, e simili, che sono frequentissime. Ho sentito qui alcuni dolersi che il suo Petrarca abbia la coperta e l’antiporta relativa alla Biblioteca amena. Qui pochi spendono per far rilegare i libri; però si vorrebbe che la bro- chure fosse tale da potervela lasciare. L’avviso di ciò, perchè Ella veda se le paresse bene e se fosse in tempo di porre una brochure propria e appartata a quegli esemplari del Petrarca che non son destinati agli associati o compratori della Biblioteca amena.1 Avrei voluto fare una prefazione alle Operette morali, ma mi è paruto che quel tuono ironico che regna in esse, e tutto lo spirito delle medesime escluda assolutamente un preambolo; e forse Ella, pensandovi, converrà con me che se mai opera dovette essere senza prefazione, questa lo debba in particolar modo. Nondimeno ho voluto supplire col Dialogo di Timandro ed Eleandro, già stampato nel Saggio, il qual Dialogo è nel tempo stesso una specie di prefazione, ed un’apologia dell’opera con- tro i filosofi moderni. Però l’ho collocato nel fine. Quivi è dichia- rato, a me pare, abbastanza lo spirito di tutta l’opera, ed esso