Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1301

qui spesse volte e sento parlare della Franceschi, che ha mossa di sè un’aspettazione grande. Se i tuoi consigli possono, come credo, nell’animo suo, confortala caldamente, non dico a lasciare i versi, ma a coltivare assai la prosa e la filosofia. Questo è quello che io mi sforzo di predicare in questa benedetta Bologna, dove pare che letterato o poeta, o piuttosto versificatore, sieno parole sinonime. Tutti vogliono far versi, ma tutti leggono più volen- tieri le prose: e ben sai che questo secolo non è nè potrebbe esser poetico; e che un poeta, anche sommo, leverebbe pochis- simo grido, e se pur diventasse famoso nella sua nazione, a gran pena sarebbe noto al resto dell’Europa, perchè la perfetta poe- sia non è possibile a trasportarsi nelle lingue straniere, e perchè l’Europa vuol cose più sode e più vere che la poesia. Andando dietro ai versi e alle frivolezze (io parlo qui generalmente), noi facciamo espresso servizio ai nostri tiranni, perchè riduciamo a un giuoco e ad un passatempo la letteratura dalla quale sola potrebbe aver sodo principio la rigenerazione della nostra patria. La Franceschi, datasi agli studi così per tempo e con tale inge- gno, potrà farsi immortale, se disprezzerà le lodi facili degli scioc- chi, lodi che sono comuni a tanti e che durano tanto poco, e se si volgerà seriamente alle cose gravi e filosofiche, come hanno fatto e fanno le donne più famose delle altre nazioni. Ella sarà un vero onor dell’Italia, che ha molte poetesse, ma desidera una letterata. I miei Dialoghi stampati n&W Antologia non avevano ad essere altro che un Saggio, e però furono così pochi e brevi. La scelta fu fatta da Giordani, che senza mia saputa mise l’ultimo per primo. Il manoscritto intero è adesso a Milano, dove si stam- perà permettendolo la Censura, del che si dubita molto. Io ti amo e parlo spesso di te con quelle lodi e in quella maniera che tu meriti. Come vanno le tue lezioni? E che belle cose stai me- ditando? Scrivimi, ed amami di cuore, e, se ti posso servire, adoprami. Il tuo Leopardi