Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1298

928. Ad Antonio Fortunato Stella.
Bologna 31 Maggio 1826.

Signore ed Amico pregiatissimo, Alla favoritissima sua de’27. Se a far passare costì le Operette morali non v’è altro mezzo che stamparle nel Raccoglitore, assolutamente e istantemente la prego ad aver la bontà di rimandarmi il manoscritto al più presto pos- sibile. O potrò pubblicarle altrove, o preferisco il tenerle sem- pre inedite al dispiacer di vedere tm’opera che mi costa fatiche infinite, pubblicata a brani in un Giornale, come le opere di un momento e fatte per durare altrettanto. L’avverto che poche o niuna osservazione potrò fare intorno alle note latine Ciceroniane ch’Ella è per mandarmi, perchè non avendo sott’occhio il testo colle pagine e linee a cui le note si riferiscono, io non intenderò naturalmente nulla di esse note.1 Attendo le nuove prove del Petrarca, che col passato ordi- nario non mi sono giunte. Non mancherò di rileggere i volu- metti di mano in mano, e avvertirla degli errori. Consegno al Marcheselli il Petrarca di Firenze. Se non le fosse grave di farmi avere altre due o tre copie del Petrarca e del Saggio, ec., le ne sarei ben grato: altrimenti Ella non faccia caso di questa domanda. Continuo sempre ad occuparmi del Petrarca, quanto mi permette la mia trista salute. Mi raccomando all’amor suo e con tutto il cuore mi ripeto suo vero servo e tenero amico.

929. Di Antonio Fortunato Stella.
Milano 3 giugno 1826

Amico amatiss. Le confermo la mia 27 del p. p. e l’avviso che questa sera col solito mezzo dell’amico Moratti le mando delle altre prove di stampa del