rito veramente divino, coi favori della fortuna, con un carattere il più
raro fra gli uomini ha tanto meritato, e merita tanto, sicché ognuno
che il conosce nonche [sic] amarla l’adora. E ne ha pur costì dove han
sede le lettere non dubbia prova nell’amore e nella stima di tutti gli
Uomini Letterati, e di ciascuno che aver può il bene di avvicinarla.
Non si faccia così vincere dalla malinconia, io ne La prego, seppur
non vuole rendermi ancor più misero di quel che sono. E tale sono
10 veramente, non tanto per la mia salute che è sufficiente, quanto
per un’uomo [sic] animoso2 che cerca di amareggiare la mia quiete
gratuitamente e forse per naturale sua inclinazione. Non Le ne faccio
11 nome, che troppo Le dorrebbe; Le dirò solo ch’egli è ingiusto, ed
amo, a di Lei riguardo, reputarlo tale per alterazione al fegato, o per
cospersione di bile al cuore. Non Le avrei dato questo cenno s’EIla
non m’imponeva, a pena di nuove querele, di dirLe di me e della mia
salute; non cerchi però di più che ne sarebbe ad entrambi di maggiore
afflizione; s’Ella fosse anche qui avrei almeno di che confortarmi. Il
benamato D.r Podaliri partì ne’ dì passati nuovamente alla volta di
Roma, e le ultime sue parole con me, partendo, furono i saluti per
Lei cordialissimi, ai quali unisco quelli che Le vengono dalla più viva
tenerezza del cuor mio. Stia sano, e ami sempre
L’amico Suo affezionatissimo
Luca Mazzanti
922. |
Di Paolina Leopardi. |
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Caro Giacomuccio mio - Finalmente è comparsa la sig.;l Bosi, e
ha portato la tua lettera, e i tuoi doni. Di questi te ne ringrazio assai;
e già eravamo curiosi di sapere cosa diceva di te la Orfei in questa
sua composizione,1 di cui Camillo ci avea parlato. Siamo in una vera
smania di vedere quelle cose che hai stampate nell’Antologia; e sono
state inutili tutte le pratiche che abbiamo fatto per averne i quaderni
da Macerata, ove ci sono, e ci daressimo a tutti i diavoli, se tanto e
tanto non fosse lo stesso. Per carità quando hai qualche cosa del tuo,
non ci far languire sì miseramente; e Carlo è ben inquieto che non
abbi mandato per questa occasione que’ versi che recitasti in una tale
Accademia, e che eccitarono l’entusiasmo di quelle dame;2 e davvero