un poco d’impertinente; tanto più che alla fine non sarebbe un
gran danno nè per l’anima di Perticari nè per l’Italia, se Perti-
car^ ch’era al più un grammatico, avesse due soli monumenti
funebri, e non tre, o anche quattro.
915. |
Ad Alessandro Cappi. |
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Signor Conte pregiatissimo, Con molto piacere ho letto il
capitolo dell’Amor fraterno, del quale Ella per sua gentilezza
mi ha favorito. Vi trovo una naturalezza e facilità di versifica-
zione e di locuzione non ordinaria. Se lodassi i sentimenti, come
vorrei, forse le mie lodi non sarebbero senza sospetto, perchè
ancor io non ho provato in mia vita e non provo affetto più
caldo e più dolce, nè ho cosa più preziosa e più cara di quell’a-
mor fraterno che ella sì degnamente e sì virtuosamente cele-
bra. La ringrazio di cuore, e desiderando mostrarle la mia gra-
titudine con altro che con parole, la prego di adoperarmi per
suo devotiss. obbligatiss. servitore.
916. |
Di Antonio Fortunato Stella. |
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Amico amatiss.
Le confermo la mia del dì 6, e l’avviso che con mio gran piacere
ho ricevuto così il resto della seconda parte del Petrarca, come il ms.
delle Operette morali. Le parlerò di queste dopo che le avrò fatte veder
privatamente alla Censura. Frattanto l’abbraccio di cuore.
Il suo vecchio aff.mo amico
Stella