Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1284

un poco d’impertinente; tanto più che alla fine non sarebbe un gran danno nè per l’anima di Perticari nè per l’Italia, se Perti- car^ ch’era al più un grammatico, avesse due soli monumenti funebri, e non tre, o anche quattro.

915. Ad Alessandro Cappi.
Bologna, 12 Maggio 1826.

Signor Conte pregiatissimo, Con molto piacere ho letto il capitolo dell’Amor fraterno, del quale Ella per sua gentilezza mi ha favorito. Vi trovo una naturalezza e facilità di versifica- zione e di locuzione non ordinaria. Se lodassi i sentimenti, come vorrei, forse le mie lodi non sarebbero senza sospetto, perchè ancor io non ho provato in mia vita e non provo affetto più caldo e più dolce, nè ho cosa più preziosa e più cara di quell’a- mor fraterno che ella sì degnamente e sì virtuosamente cele- bra. La ringrazio di cuore, e desiderando mostrarle la mia gra- titudine con altro che con parole, la prego di adoperarmi per suo devotiss. obbligatiss. servitore.

916. Di Antonio Fortunato Stella.
Milano 13 mag. 1826

Amico amatiss. Le confermo la mia del dì 6, e l’avviso che con mio gran piacere ho ricevuto così il resto della seconda parte del Petrarca, come il ms. delle Operette morali. Le parlerò di queste dopo che le avrò fatte veder privatamente alla Censura. Frattanto l’abbraccio di cuore. Il suo vecchio aff.mo amico Stella