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906. Ad Antonio Fortunato Stella.
Bologna 26 Aprile 1826.

Sig. ed Amico pregmo Alle favme sue 15 e 19 corrente. Con mio dispiacere le dico che tutta l’illustrazione del Petrarca di Firenze consiste in un volume di bibliografia petrarchesca. Neppure una sillaba di comento o di note. Non ho tagliata nè anche una carta, e serbo qui l’opera intatta, a sua disposizione. La stampa è orrida. - Che senza il segnacaso, non può essere che o nominativo (il che è fuori del caso nostro) o pure accusativo; e non mai dativo. E precisamente quanto al verso del Petrarca ed io son un di quei che ’l pianger giova, la prego a dare un’occhiata al N° n. del N. Ricoglitore, pag. 815. e spero che Ella sarà soddisfatta.1 Ho ricevute e ritornate al Sig. Moratti le ultime prove del Petrarca, che contengono il compimento della materia ms. avuta da Lei finora. Ho pronta la continuazione fino a tutta la prima parte, cioè alla metà dell’opera. Non mi manca che rivederla; il che fatto, la consegnerò e raccomanderò al Moratti. Così Ella potrà fin da ora dare in un med. tempo tutto il primo volume del suo Petrarca. Mi accingerò immediatamente al secondo. Consegnerò anche, in pari tempo, il ms. delle Operette morali. Debbo però pregarla caldamente di una cosa. Mi dicono che costì la Cen- sura non restituisce i ms. che non passano. Mi contenterei assai più di perder la testa che questo ms., e però la supplico a non avventurarlo formalmente alla Censura senza un’assoluta cer- tezza, o che esso sia per passare, o che sarà restituito in ogni caso. A Lei non mancano mezzi, ed io mi riposo totalmente sopra di Lei di una cosa che per me è di prima importanza. Io ho rive- duto e consegnato al Moratti fino al io.mo foglio del Cicerone. L’undecimo, che ho qui sul tavolino, stimo inutile di rivederlo, dietro il nuovo concerto ec. La S. Padovani saluta caramente Lei, e la sua famiglia, e prega nominatamente la Sig. Bianca2 a dare per Lei un bacio alla Marietta. Mi ami, e mi creda sempre Il suo Leopardi