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rone. Mi ha detto però di aver ricevuto jeri un solo N.° del Ricoglitore e non due, e questo, senza alcuna prova. Egli attri- buisce questo difetto ad ostacoli incontrati p[er] cagione delle carte mss. Ripeto che Ella potrà tralasciare di unirle colle prove, ed io m’ingegnerò alla meglio. - Spero che Ella sarà stata con- tenta della nuova ortografia del Petrarca. Ricevetti ierlaltro per mezzo Marcheselli il Petrarca illustrato di Firenze, voli. 4. spe- dito da Piatti.2 Mi sono molto dolute le nuove di Monti. L’Ita- lia si va spogliando affatto de’ suoi migliori ingegni. Oramai restiamo veramente al buio. I miei complimenti alla sua fami- glia. La saluto e l’abbraccio con tutto l’animo, e mi ripeto

Suo cordialiss. sr. vero ed amico
Giacomo Leopardi
896. Di Antonio Fortunato Stella.
Milano 15 ap.lc 1826

Amico amatiss.mo Le confermo la mia del dì 12, e l’avviso che ho ricevuto lettera dal sig. Moratti in data del dì 9, per la quale son sollevato dal timore ch’io aveva ch’egli fosse ammalato. Non son però sollevato dal dispia- cere di non veder nè lettere di Lei, nè stampe. Mi fa sperare che le riceverò presto. Faccia il Cielo che ciò sia. E da più giorni che il sig. Piatti mi ha scritto d’aver mandato al sig. Marcheselli il ricercatogli Petrarca. Voglio credere ch’Ella lo avrà ricevuto. Mi levi una curiosità. Al verso del Petrarca «Ed io son un di quei che ’l pianger giova»1 Ella fece la seguente nota: Che. Accusativo. Giova. Diletta. Sta bene quell 'accusativo? non si dovrebbe dire in vece Dativo? Son pur ansioso di ricever sue lettere! Mei creda, e mi ami. Il suo cordialiss. am.“ Stella