rone. Mi ha detto però di aver ricevuto jeri un solo N.° del
Ricoglitore e non due, e questo, senza alcuna prova. Egli attri-
buisce questo difetto ad ostacoli incontrati p[er] cagione delle
carte mss. Ripeto che Ella potrà tralasciare di unirle colle prove,
ed io m’ingegnerò alla meglio. - Spero che Ella sarà stata con-
tenta della nuova ortografia del Petrarca. Ricevetti ierlaltro per
mezzo Marcheselli il Petrarca illustrato di Firenze, voli. 4. spe-
dito da Piatti.2 Mi sono molto dolute le nuove di Monti. L’Ita-
lia si va spogliando affatto de’ suoi migliori ingegni. Oramai
restiamo veramente al buio. I miei complimenti alla sua fami-
glia. La saluto e l’abbraccio con tutto l’animo, e mi ripeto
Suo cordialiss. sr. vero ed amico Giacomo Leopardi |
896. |
Di Antonio Fortunato Stella. |
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Amico amatiss.mo
Le confermo la mia del dì 12, e l’avviso che ho ricevuto lettera
dal sig. Moratti in data del dì 9, per la quale son sollevato dal timore
ch’io aveva ch’egli fosse ammalato. Non son però sollevato dal dispia-
cere di non veder nè lettere di Lei, nè stampe. Mi fa sperare che le
riceverò presto. Faccia il Cielo che ciò sia.
E da più giorni che il sig. Piatti mi ha scritto d’aver mandato al
sig. Marcheselli il ricercatogli Petrarca. Voglio credere ch’Ella lo avrà
ricevuto.
Mi levi una curiosità. Al verso del Petrarca
«Ed io son un di quei che ’l pianger giova»1
Ella fece la seguente nota:
Che. Accusativo. Giova. Diletta.
Sta bene quell 'accusativo? non si dovrebbe dire in vece Dativo?
Son pur ansioso di ricever sue lettere! Mei creda, e mi ami.
Il suo cordialiss. am.“
Stella