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Rispetto alle sue Operette morali, ho tentato di fare una prova col mettere il primo dialogo del Saggio nel detto quaderno di marzo, e son riuscito ad ottener la licenza, com’Ella il vedrà.2 Non dubito che il sig. censor Nardini me l’accorderà anche per gli altri due dialoghi, de’ quali poi formerò un opuscolo a parte che mi farà strada a pubbli- car tutte queste, da Lei chiamate Operette, che il saranno per la mole, ma non pel pregio certamente, il quale, secondo me, è superiore a quanto dai moderni ch’io conosco è stato scritto in fatto di filosofia morale. Da tutto ciò Ella può comprendere quanto sia disposto ad acco- gliere la sua amichevole e generosa offerta, senza abusarne però. E me ne abuserei se accettassi il ms. e non pensassi a corrisponderle in qualche modo. Non le dirò che tra di noi debban seguir contratti, chè ci amiam troppo, ma mi dee lasciar in libertà, veduto l’esito dell’o- pera che non può mancare, di fare quel ch’io creda. A questo patto, accetto; diversamente non posso. Intesi in questo, affine di evitar delle ristampe fuori del Regno lombardo-veneto, m’occorrerebbe sapere da quali piazze le sono state fatte le ricerche, ed anche da chi. Allora potrei trattar col ricercatore per un buon numero di copie sulle quali gli farei un assai grosso ribasso; oppure in quelle tali piazze potrei mandare gran numero di copie che farei vendere a minor prezzo che a Milano. Fece piacere a tutta la mia famiglia, non che a me, il sentire che madama Padovani trovasi nella stessa casa di Lei. Le mandiamo mille saluti, e così a Lei, mio amatissimo amico, ed io in particolare che l’ab- braccio teneramente. Il suo vecch. cordialiss. am.co Stella

883. Di Francesco Puccinotti.
Macerata 2 Aprile 1826

Mio carissimo Leopardi Benché rare le tue lettere mi giungono assai più gradite delle spes- sissime che ho da altri, perchè quanto io t’apprezzi e t’ami io non tei saprei dire con parole. Una volta pure m’hai dato notizia de’ tuoi studi: e mi rode la rabbia di non aver potuto trovar quà l’Antologia di Firenze per leggervi il saggio de’ tuoi Dialoghi. Questo gabinetto letterario