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GIACOMO LEOPARDI
moltissimo, e non so come, che non mangio oramai più niente,
benché stia però bene. Angelina, che saluta tanto Mamma,
Babbo, te e tutti, desidererebbe di avere le fedi del battesimo
di due suoi fratelli nati costì, uno dei quali dee prender moglie
a momenti, ma non può sposare senza questa fede. Mi ha dato
i nomi ec. in una cartina che ti copio qui esattamente. Attenzio-
ne. Alti iy. gennaio 1799. nacque Antonio figlio di Adamo (come
siamo tutti) lobbi e Metilde Alesandrini. Alli 8. febbraio 1801
nacque Giovanni; figlio come sopra, sotto (sopra e sotto) la parro-
chia S. Agostino di Recanati e il paroco mala zampa. Prega poi
di essere avvisata della spesa che sarà occorsa. Salutami tanto
Luigetto e Pietruccio, e quanto al libro, permettimi di stare a ve-
dere qualche momento se il Governatore te lo restituisce, perchè
non me n’è restata che una copia, la quale però non darò via
fintanto ch’io non sappia la restituzione, e questa non accadendo,
te la manderò. Paolina mia cara quanto io t’ami, e quanto desi-
derio abbia di vederti contenta e soddisfatta e quanto volentie-
ri farei tutto quello che io potessi per questo effetto, tu te l’imma-
gini bene. Sèguita a darmi le tue nuove, e bacia la mano a Babbo
e a Mamma per me. Aspetto la lettera di Carlo dal vetturale.
Salutami il Curato e Don Vincenzo e dà loro a mio nome la buo-
na Pasqua, ch’io passerò senza uovi tosti, senza crescia,1 senza
un segno di solennità. Voglimi bene: ti abbraccio. Addio, addio.
Avanti ier sera fu in casa per vedermi, ma non mi trovò,
Peppe Melchiorri, che se ne va trionfando e galoppando a Parigi,
corriere straordinario del Governo a un cardinale di cui non
ho capito il nome che mi ha lasciato scritto.
Caro Nepote
Per farvi ridere, voglio palesarvi un fattarello concernente al V.°
Canzoniere. Sei o sette settimane addietro un giovane «Filosofo, Poeta,