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863. Di Carlo Antici.
Roma 13 Marzo 1826

Nepote Caris.° Il Sig.r Ant.° Testa, giovane di ottimi costumi, di molte cognizioni nelle scienze economiche, e legali, non che amantissimo dei buoni studi e di chi li coltiva, avendo giorni addietro saputo da me che vi sono Zio, e che voi siete attualm.6 in cod. sua Patria (ove torna per affari domestici) ha desiderato di fare la vostra conoscenza. Lo accompagno a tale effetto colla presente, sicuro di far cosa grata anco a voi, e di sentirvi in breve entrambi stretti coi legami di leale amicizia. Ho saputo appunto da lui essersi fatta costì una buona, e nitida edizione di tutte le opere isteriche e politiche di Machiavello in quat- tro volumi, e a discretissimo prezzo. Se la stampa è tale, che si legge senza stancare la mia povera vista (e voi purtroppo sapete che cosa voglia dire l’indebolimento di un organo così prezioso!) se nulla vi è di quelle sue oscene produzioni, nè di quelle sue seccantissime relazioni ecc., voglia- telo incoraggire a provvedermele, e ad inoltrarmele, come già siamo di concerto, col mezzo del Mse Zappi suo Zio, dal quale si farà sbor- sare la valuta, per averla qui. Colla stessa occasione potreste, giacché a tanto cordialmente accu- diste, inviarmi il vostro Canzoniere, ed il vostro Epitteto, se mai ne fosse compita la stampa. Riscontro la vostra graditissima degli 8.x Vi abbraccio di cuore, caro Giacomo, per il prezioso libretto, che con santa frode avete sotto altrui nome publicato. Serberò gelosam.' il segreto, perche [sic] così ad ogni costo volete; ma purché non abbia ad essere per tempo troppo lungo. Vi farebbe qui sommo onore, se fosse divulgato sotto il nome del vero Autore, e specialm.' se Bun- sen potesse darne una copia al Seg.° di Stato, e per di lui mezzo al Papa. Intanto accettatene le mie sincere gratulazioni. Mi attengo al vostro parere sul Vocabolario. Se quando quello del- l’Alberti, che con poca spesa si ristampa in Milano, è terminato, voi il crederete opportuno peri miei occhi, datemene avviso, che qui potrò provederlo in seguito. Vi ringrazio ben di cuore dei versi Sofocliani, che già avevate tra- dotti. Io ne farò il debito uso, allorché [sic] (forse da qui un anno)