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Ad Antonio Fortunato Stella. |
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Sig. ed Aco pregmo
Ricevo la favorita sua 8 corrente. Le ritorno qui acclusa la
prefaz. degli Editori al Petrarca, dove tutto va bene, se non
che nelle linee 25-26 della 1. pag., in vece di conosciuto, direi
conosceranno. Le faccio anche osservare che il far di tutto il
Petrarca un solo volume, riuscirà, in quel sesto, una cosa spro-
positata. Si potria dividere in due, de’ quali il i.° comprende-
rebbe le Rime in Vita di Laura, ossia la 1 .a parte, che è la metà
giusta del Canzoniere; e il 2.do le altre tre parti. Ma Ella ha forse
altri fini, ed io mi rimetto. L’interpunzione sarà interamente
nuova, come ho già detto nella mia prefazione. L’avverto che
sarà necessario che colle prove di stampe Ella mi mandi le cor-
rispondenti carte del ms., perchè, non avendone io altra copia,
se nella stampa vi saranno errori gravi, o non li conoscerei, o
non saprei come emendarli, e mi toccherebbe tornare a compor
da capo. - Aveva deliberato di pregarla a commettere in Ger-
mania un’operetta di 2. voli, in 8.v0 intitolata Opuscula Grae-
comm veterum sententiosa et moralia, eden te Io. Conr. Orellio,
Lipsiae 1821.,1 la quale mi servirebbe assai, volendo conti-
nuare i moralisti. Ma non ardisco più farle questa preghiera,
dopo che mi è sembrato conoscere, non senza mia mortifica-
zione, che Ella fa poco o nessun conto del mio Epitteto e del
mio Isocrate. In vece, le raccomando a mani giunte quei miei
cari e poveri mss.li acciò non vadano perduti, il che mi darebbe
una pena indicibile. - A questo proposito le dirò che la sua
ordinazione al Marcheselli del Petrarca illustrato di Firenze,2 il
quale mi sarebbe molto utile, non ha avuto mai alcun effetto.
- Appena con questi primi tepori della primavera ho ricupe-
rato un poco di attitudine di stare al tavolino, sono tornato al
mio fatale e amaro Petrarca, e in questo sono occupato al pre-
sente. - Dubito assai di poter trovar qui chi sia al caso di ser-
virla circa al Cinonio. Se però Ella non ha fretta, quando io