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in vecchie ecl imperfettissime edizioni. In tutta Bologna, città di 70 m. anime, si contano tre persone che sanno il greco, e Dio sa come. Nondimeno si voleva intraprendere qui una vasta e bella opera, cioè la stampa di una Collezione completa di tutti i Classici greci Varìomm, della quale si voleva che io fossi capo, quanto alla parte letteraria. In tal caso avrei avuto gran biso- gno, e fatto gran ricerca, dei di lei consigli ed aiuti. Ma il tipo- grafo Pomba di Torino, che intraprende una Collezione simile, per la quale dice aver in pronto molte cose inedite, e fra gli altri, d’Isocrate;1 ha guastata ogni cosa. Io son certo che i Classici greci di Pomba non saranno migliori che i suoi Classici latini. Potrebb’essere però che l’impresa di qui si tornasse ad assumere. A proposito di Platone, ha Ella veduto i Pensieri di quel filo- sofo, scelti, tradotti e pubblicati in greco e francese a Parigi, l’anno ora scorso, dal prof. Le-Clerc, editore del Cicerone latino e francese?2 Mi paiono molto male scelti, peggio tradotti, e ancora peggio illustrati. Pure il suo libro è stato destinato all’uso delle scuole di Francia. Non mancherò di avere in vista quanto Ella mi dice circa scolture vendibili ec. Per ora non saprei dirle nulla di positivo, ma ne farò ben ricerca. Io ardo di desiderio di rivederla, e di stringere finalmente in presenza quell’amicizia che Ella senza mio merito si è com- piaciuta di concedermi da lontano. Segua ad amarmi, come io l’amo, la venero, e sono e sarò eternamente tutto suo con tutto l’animo.

Dmo Obblmo sre ed Amico
Giacomo Leopardi

I miei complimenti al Sig. Niebuhr, se Ella ne avrà occasione.