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Le risponderò intorno alle cose ciceroniane dopo che avrò ricevuto codeste benedette stampe. Nella spedizione che si fa oggi a codesto s.r Marcheselli,1 ci sono 20 copie del Martirio in carta comune e 4 in carta velina. Ella le rice- verà franche. In caso contrario mostri la presente al detto s.r Marche- selli, e vedrà ch’Ella non isborserà nè pure un baioco. Se ne vorrà delle altre da regalare, mel dica, e sarà subito servita. Tutto il ms. del Petrarca ch’Ella avesse in pronto, lo potrà conse- gnare verso la fine del mese al sig. Moratti, il quale avrà già occasione di spedirmi qualche gruppo. Son contento di ricevere il volumetto al mese ch’Ella accenna; anzi se per sollevarsi un po’ dalla noia, Ella volesse di tratto in tratto pas- sare a qualche altro lavoro, come sarebbe a dire alle cose dal greco, il faccia pure, e i restanti sei volumetti del Petrarca in vece di darmeli da qui a sei mesi, me li darà da qui a otto. Io desidero aver delle cose sue, e ne vorrei aver sempre in abbondanza, ma però sempre col minore suo incomodo. Circa agli Uffici di Cicerone, non si parli più del prof. Costa. Se non vi sarà altro di meglio, ci serviremo del Facciolati. E in tal propo- sito legga ciò che mi scrive da costì in data 8 corri certo signor Luigi Felletti, o Falletti. Io ancora non gli ho risposto. Sentirò volentieri se sia da Lei conosciuto. Temo assai che possa superare il Facciolati, e se noi supera, è inutile una nuova traduzione. Tutta la mia famiglia la riverisce, ed io l’abbraccio di cuore. Il suo vecchio cord.™ am.co Ant. Fort. Stella P. S. Già col mezzo dell’amico Moratti ho ricevuto sin dallo scorso mese il i.° quadernetto del Petrarca. Quando sarà giunta da Roma quella tal risposta, la darò assai volentieri all’ab. Bentivoglio, che la riverisce. P.S. Lorenzini lo ringrazia della sua memoria per lui, e la saluta di cuore.