Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1181

chiorri. Sicché parrebbe che doveste avere in vista di risarcire questa perdita. Se non vi arreca troppo incomodo scrivetemi i dettagli dell’attuale vostra vita, e dei vostri studi. La mia è sempre quella, che voi cono- scete; vale a dire adempiendo alla meglio (ma molto meno di quello, che dovrei) ai spinosi doveri di padre di famiglia, e trovando ogni mia consolazione nei buoni libri. Vi confesso però, che dopo aver libate le grandi idee sulla Religione, sulla Morale, sulla politica, sulla Lette- ratura nelle opere immortali di Bonald, Maistre, e La Mennais, io trovo poco pascolo nelle altre produzioni dell’umano ingegno. Quei tre scrit- tori sono veri giganti, ma non per far guerra al Cielo, anzi per com- battere i schiavi dell’orgoglio e della libidine, che vorrebbero sepa- rare per sempre dalla terra il cielo. Oh quanto potreste col vostro sapere classico rendervi utile a tutta Italia, se, investito dallo spirito di quei tre grandi uomini, e dai loro scritti elettrizzato, risolveste di calcare magnanimo le loro orme! L’Italia ha estremo bisogno di scrittori di quella tempra, giacché se il vero, il giusto, il buono, il bello non si difendono colle loro sorprendenti forme, la delirante, fetente incre- dulità avrà sempre seguaci. Se non mi prestate fede adesso, verrà forse il tempo, in cui vi dorrete in vano della vostra ripugnanza. Sono con tutto Pattaccam.0 V.° Affino Zio Carlo Alitici

824. Di Antonio Fortunato Stella.
Milano 18 gen. 1826

Signore ed am.co amatiss. Ilo ricevuto il dì 15 la c." sua del 13 diretta a mio figlio, ma le prove di stampa del Cicerone, non le ho vedute io, nè le ha vedute la Censura. Debb’esservi qualche intoppo dalla parte di Bologna, giac- ché qui non v’è certamente. Faccia di saperlo, e di porvi riparo, se si può, e non tanto per questa volta, quanto per le tante volte avve- nire. Mi raccomando intorno a questo anche all’amico Moratti, a cui sarà bene ch’Ella pure parli. Secondo i miei computi, partendo da qui un foglio il sabbato, dovrebb’esser di ritorno al più tardi il venerdì della susseguente settimana.