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Copia del paragrafo della lettera al Cesari 7 gennaio 1826. La pregherò dirmi il suo parere sì rispetto la parte tipografica, e sì rispetto a quella letteraria. In risguardo a questo anzi le fo osser- vare nell’inclusa carta quello che da altri è stato osservato relativa- mente alla sua traduzione. Veda Ella se que’ passi richiedasi mutarli, e lo faccia ritornandomi subito le prove di stampa sotto fascia per la posta. Veda pur se in casi consimili si posson fare qui le necessarie mutazioni, inteso già sempre da persone intelligenti come sarebbe l’ab.c Bentivoglio o il Conte Leopardi od altro letterato di non infe- rior valore. Già per ciò che riguarda mutazioni dipenderà dalla nuova recensione del Bentivoglio mi par che Ella abbia già dato libertà al medesimo di farlo. - Un saluto anche a mia parte; anzi un bacio di tutto cuore

815. Di Monaldo Leopardi.
Recanati adì 9. del 1826.

Mio Caro Figlio. Giacché il nostro buon Fusello ritarda ancora il suo recarsi costì, domani col mezzo della Diligenza vi spedirò franca una scatoletta con entro un po’ di Tabacco. E perchè non dobbiate in modo veruno restare esposto ritirandolo dalla Posta a vro nome,1 lo dirigerò costì al S.r Cosimo Papareschi, nome supposto che voi farete indossare a qualche povero il quale niente abbia da perdere. Fuori della scatola sarà scritto Semi di Fiori. Desidero che vi giunga bene ed opportunam. Colla morte del nro caro Zio sono vacati due Benefizii di nostro Patronato domestico, uno di S.“ Maria della Apparizione della ren- dita di circa annui 2 60, e l’altro di S. Gio. Batt[ist]a della rendita di circa annui 2 150 oltre altri 2 50 che gliene deve annualm.c la casa nfa. Il primo lo destinai subito a Pietruccio, perchè, avendovi piccola parte di voce altre Famiglie congiunte, dovevo subito procurarne la nomina, e non conveniva differire. L’altro avrei desiderato di darlo a voi, e ne ho tutto il comodo perchè non ci sono altri Patroni, ma prevedo che noi vorrete, perchè non vorrete assumere l’abito cleri- cale, e l’obbligo di recitare quotidianam.c l’Uff.° divino. Per togliere almeno uno di questi ostacoli ho scritto in Roma onde ottenervi una