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dei miei ospiti, che la riveriscono cordialissimamente, il certi- ficato in favore del Dottor Guidetti, il quale insieme coi Sigg. Aliprandi si terrà da Lei sommamente graziato, ottenendo per di Lei mezzo la nota licenza. La prego di compiacersi di ritor- nare i miei saluti distinti alla Signora Orfei. So che ella è stata qui qualche giorno, e m’informai dove abitasse, con intenzione di farle visita, ma in quel tempo appunto fui obbligato da un incomodo di salute a tenermi in casa per più settimane, e però non mi fu possibile di vederla. Ella mi conservi la benevolenza che senza mio merito mi ha conceduta, e all’occasione non mi risparmi, persuadendosi ch’io sono veramente di cuore e sempre sarò di V. Ecc. Revma

Dmo Obblmo servitore
Giacomo Leopardi
797. A Luigi e Antonio Fortunato Stella.
Bologna 18 Dicembre 1825.

Signor mio Pregiatissimo Rispondo alla stima sua 12 corrente. Lio ben caro che le prove del Martirio sieno finalmente arrivate. Non mancherò di scri- vere a Roma per far conoscere a Mons. Invernizzi le intenzioni del Papà. Fino da due ordinari addietro, consegnai al sig. Moratti il ms. del Petrarca, diligentemente riveduto e corretto, e glielo raccomandai molto, trattandosi che non ne ho altra copia, sic- ché la sua perdita non sarebbe riparabile. Profitterò della licenza che mi da il Sig. Padre di ritenere ancora qualche altro poco l’Epitteto, per rivederlo bene a testa raffreddata, e forse anche aggiungervi qualche cenno originale ec. La prego a dirmi se piace al Papà che, intanto ch’io attendo al Petrarca, faccia copiare la traduzione degli opuscoli morali d’Isocrate, già compiuta, la quale destinerei ad essere il primo volumetto della Raccolta. Dico far copiare, perchè se lo copiassi io medesimo, vi perderei gran tempo e non potrei continuare il Petrarca senza rilascio. Trovo