Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1137

Per amor del Cielo, Buccio caro, abbi cura della tua salute; ella è la nostra: già la tua assenza è per noi una malattia, una tua malattia sarebbe la morte. Tu dici che ti ha dispiaciuto di non aver fatto con noi la festa dei Cappi' - puoi credere che non v’è per noi festa senza di te. - Io ti voleva consigliare di andare a Roma al più presto che avresti potuto secondo i suggerimenti di Bunsen, ma colla posta di jeri giunse qui una lettera al Zio Carlo, in cui Di Marianna lo rag- guagliava per parte dell’Incaric.0 che si era ottenuto per te l’impiego di Bologna che tu desideravi. Se ciò è vero quanto era poco sperato, tutto muta aspetto. Ti raccomando assai, Buccio mio, di temere il freddo di costì almeno quanto il caldo di Roma: sai che quello ti è più nemico, onde se dovrai passarvi l’inverno, garantisciti con mezzi straordinarj, e sta continuamente in guardia. Avrei gran piacere di vedere tutto ciò che hai pubblicato, ma chi mi parla ora di piaceri? veramente mi par di vedere che la persecuzione della fortuna contro di me sia un poco singolare - faccia a suo modo l’infame purché t’ac- carezzasse, e a me lasciasse la speranza - sì la speranza anche che dovesse tornar vana: ella è sempre una cara compagna, ma quantun- que si chiami l’ultima Dea, a me pare che sia la prima a lasciare i mal veduti dalla sorte. Muoia però sempre la rassegnazione, e chi mi calun- niasse col credermivi adattato. Troverai insieme coi due libretti che richiedevi, un esemplare della Batracom.1' con alcune correzioni di tua mano, uno della 2Ì edizi della Torta, che se non l’hai, deve sicuramente servirti, perchè sarà mutato dalla i.a, l’opuscolo di Niebuhr, che potrà fornire al tuo Bio- grafo la testimonianza di uno straniero costì certo non reperibile, il libro di Cancellieri che potrà giovare nello stesso senso p|er] lo squar- cio della letti di Akerblad, e... una lenza che non so come restò qui al tuo partire. Se vorrai potrò faciimi spedirti la stessa Ietti originale di Akerblad, ed il bigi.0 di Niebuhr da cui si raccoglie l’offerta a te fatta da Consalvi. Ho scorso tutte le tue lettere, nè vi ho trovato altra cosa che mi sia sembrata poterti servire: ve n’è di Cancellieri dove ti dava certe notizie di erudizi relative alle Triopee, ed una di Vogel dove ti espone qualche sua opini sul Salti del Venturi.1 Se volessi far sapere cosa pensava di te il morto Perticari, vi sarebbero le sue lettere, e potresti anche cercare che cosa pubblicò nel Giorni Arcadi in occasione delle tue prime Canzoni come ti prometteva.2 Siccome credo che per le cose stampate nello Spettati prenderai a rivederle su di una copia di esso, ti domando se può servirti che io ti faccia