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Di tutti di casa posso darvi buone nuove, tolto però il zio, il quale è ammalato. Il giorno 25 del corrente ebbe un altro piccolo tocco di convulsione, o, a parlare candidamente, di apoplessia, per cui tuttora è in letto, e non so se devo sperare di vederlo risorto. Di mente è sanis- simo, e non soffre molto; ma la lingua è impedita assai, e si stenta a capirlo. Iddio forse ci consolerà con la sua guarigione. Gli ho dati i vostri saluti che ha graditi moltissimo. Raccomandatelo al Signore. Antici è tuttora qui, e vi saluta. Il medesimo mi assicura che vi è stato già conferito il posto di Segretario di codesta Accademia, e che il signor Bunsen ve ne ha scritto direttamente.1 Se vi piace, me ne compiaccio; e gradirò di sapere quali ne sono i pesi, l’importanza e il profitto. Dopo domani parte per costà il colonnello Setacci.2 Al medesimo Paolina ha consegnato un pacco di carte per voi, ecl io gli ho conse- gnati scudi 25, che gradirete nella prossimità del Natale, come un segno di quello che vorrei fare, e che non posso con acerbissimo dolore del mio cuore. Setacci abita a Santo Stefano dal professore Odati. Verrà da voi, ma guadagnerete a fargli buone grazie, perchè è uomo di ottimo cuore, e vi stima, e a me vuol bene. Addio, mio caro figlio. Vi abbraccio, vi bacio, e vi benedico con tutto il cuore. Vostro affezionatissimo padre.

783. Di Carlo e Paolina Leopardi.
[Recanati] 30 Nov.e 1825.

Buccio mio caro. Fu ricevuta l’ultima tua diretta a Babbo: non so perchè egli non t’ha ancora replicato: devi sapere che il Zio Ettore sta poco bene; forse ciò lo tiene distratto. Paolina ti darà più sotto dei dettagli, perchè io non ho troppo genio per tali narrazioni. Ciò che m’interessa è quella che tu ci fai del tuo incomodo: un presenti- mento non so donde nato mi facea stare in pena che tu stasti poco bene. Non avrei mai voluto essere indovino; possano almeno essere altrettanto certi i miei augurj che tutto ciò che ci dici del tuo miglio- ramento sia vero e costante. Puccinotti che ti saluta tanto, mi ha par- lato molto tranquillamente sull’importanza del tuo incomodo: mi ha detto che può derivare dalla differenza dei cibi, e che tu dovresti far uso di qualcuno di quelli che servono a tenere il corpo obbediente.