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e non penserò che al Petrarca. Intanto a un cenno suo o del Papà consegnerò al Sig. Moratti ben riveduto e corretto il i. volumetto del med. Petrarca, che è già in ordine. Terminata la traduzione di Epitteto, farò anche il Manifesto, se così piace al Papà, quantunque io non vegga a che possa servire ora, giac- ché il Petrarca mi occuperà certo interamente per molto tempo. - ITo ben caro che il Sig. Ambrosoli, che io stimo assai, voglia tradur Platone. Quanto ai saggi da darne nella Collezione da me progettata, non vi avrebbero luogo, giacché tutta la Colle- zione dovrebb’esser tradotta da una sola penna. Se però il Papà avesse diversa intenzione, me lo significhi ec. - Le prove del Martirio dei SS.PP. furono da me corrette subito, e consegnate al Sig. Moratti. - La mia salute, della quale il Papà mi doman- da, continua ad andar male, perchè l’incomodo, che è un’in- fiammazione d’intestini, cominciatami quest’estate nel viaggio, è ostinato di natura, e i medici mi dicono che ci vuol gran pazienza. - I miei complimenti e cordiali saluti al Papà e a tut- ti di sua famiglia. Offerendomi ai suoi e loro comandi, mi ripeto

Suo Servitor vero ed Amico
Giacomo Leopardi
779. A Carlo Emanuele Muzzarelli.
[Bologna 28 Novembre 1825]

Eccellenza Revma. Con non minor meraviglia che gratitudine ho ricevuta la sua pregiatissima dei 20 del corrente unita al diploma di cotesta Acca- demia Latina. Certo la mia gratitudine è stata vivissima, ma ho dovuto anche altrettanto maravigliarmi che non ostante la piccolezza, anzi nullità, del mio merito, Ella serbi tanta memo- ria di me, ed abbia voluto tanto onorarmi. Attribuisco ogni cosa alla bontà del suo cuore, che sento da ogni parte esaltare come straordinaria. E nel ringraziarla cordialmente e caldamente, la prego a voler compiere il favore che Ella mi ha fatto, coll’av-