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770. Di Karl Bunsen.
Roma 12 Novbre 1825

Pregiatissimo Signor Conte Non ho risposto prima alla carissima sua dei 28 del passato, per- che [sic] aspettava da giorno in giorno una risposta decisiva. Non man- cai di scrivere subito all’Emo di Stato per informarlo della Sua risolu- zione di accettare la Cattedra combinata se l’emolumento fosse abbastante per vivere decentemente a Roma. Intanto m’informai presso uno della Segreteria di Stato dell’andamento dell’affare e del valore pecuniario della Cattedra combinata: e seppi che riguardo al primo c’era ancora affatto res integra: che il secondo potesse dipendere in qualche maniera da un atto speciale della grazia Sovrana, ma che, secondo il passato, l’onorario non ascenderebbe oltre 200 Scudi. Dichiarai subito che questo era impossibile, e che non poteva essere mai venuto in mente all’Emo, giacche [sic\ egli mi aveva espressamente assicurato che l’emolumento sarebbe di natura a rendere possibile a Lei di vivere onoratamente a Roma e provvedersi del supellettile let- terario tanto indispensabile in una città dove non si trovano quasi li- bri da imprestarsi. Questo fù ancora intimato all’Emo che la festa di S. Carlo m’impedì di vedere Venerdì passato: ieri poi non mancai di venire alla conferenza, e Sua Emza cominciò da se di parlare di Lei. Mi disse che dopo la prima mia communicazione aveva preso le infor- mazioni autentiche per sapere a chi di diritto spettasse di nominare alla Segreteria dell’Acc. di Bologna, e che si era trovato che Benedet- to XIV aveva espressamente in una Bolla ordinato doverne sempre essere inteso il Camerlengo: che egli dunque avesse domandato al Card. Galeffi lo assenso per la sua nomina, mà che quello trovandosi male era andato in campagna, e non era tornato che ieri o oggi. A ciò risposi che dovetti lasciare a Sua Emza il giudicare che posto sarebbe il più vantaggioso e conveniente per Lei: che Ella era prontissimo di venir a Roma: che solamente bisognerebbe accrescere l’onorario della Cat- tedra combinata in modo a metterla in istato di vivere qui indipen- dentemente, perche [szcj la carica di Vice-Rettore, (supposto che si potesse ottenere per Lei) non Le converrebbe per niente. (Ella deve sapere che il Vice-Rettore ha da visitare tutto il giorno le diverse scuole, farne rapporto etc. cosa non solamente faticosa e poco piacevole, mà