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21 diretta a mio padre: che nè a me nè ad alcun altro era mai caduto in pensiero fin qui di domandare se v’avean lettere alla mia direzione particolare. Or dunque a toglier via per l’avvenire quest’inconveniente, ogniqualvolta Ella vorrà farmi lieto de’ suoi caratteri, si compiaccia di aggiungere al mio nome nella soprascritta Presso Stella e Figli. Rispondo ora alla gratiss. sua sud.3 E prima di tutto io non saprei dirle quanto piacere m’abbian fatto le gentili espressioni sue, le quali mi fanno certo di cosa a me sopra ogni dir cara e lusinghevolissima, voglio dire dell’amor suo. Io vi cor- rispondo con tutto il cuore, e serbo vivissima la ricordanza dei bei giorni, ma troppo brevi, che ho vissuti con lei. Sono pertanto lietis- simo che mi si apra un campo a potere con lei, per via di frequenti lettere, nuovamente intrattenermi: chè così sentirò meno il dispiacere della sua lontananza. I Manifesti del Cicerone e i libri che le occorrono, furono spediti franchi col mezzo della Diligenza, e m’immagino che a quest’ora le saranno pervenuti. - Quanto ai traduttori egregi ch’Ella propone per l’impresa ciceroniana, mio padre sembra disposto a giovarsene. Prima però bramerebbe sapere qual potrebb’essere a un dipresso la spesa a che dovrebbe sottostare per tale, o tal altra traduzione, di tale, o tal altro traduttore - Quanto alla nota dei Testi di lingua del nostro negozio, per ora non possiamo servirla, attesa la confusione in che sono ancora le cose a motivo delle divisioni. Se l’amatore amico suo avrà pazienza, potrem dargliela poi, e fors’anche in breve. Intanto a prima occasione Ella sarà servita del Dalle-Celle. - Compagnoni sta in villa, al suo ritorno gli riferirò il paragrafo che lo riguarda. - Ella dice d’aver trovati nel Raccogl. alcuni falli d’interpunzione nelle cose sue. Se Ella volesse aver la pazienza di farne una noterella, e di mandar- mela, lo avrei a caro. Or come sta Ella, caro sig. Conte? L’aria di Bologna le si confà meglio che quella di Milano? Le persone, non ne dubito. Milano non è al certo il più bel soggiorno del mondo per un letterato. Qui si pensa piuttosto a mangiare che a scrivere, piuttosto a dormire che a leggere; e si parla più volentieri di buoni bocconi che di buoni scritti. Mi voglia bene, mi scriva, e mi creda, qual sarò sempre Servitor suo obbligatiss.mo ed amico di cuore Luigi Stella.