Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1097

de’ tuoi progetti, delle tue speranze rapporto all’impiego ec. Credimi che penso assai più ai tuoi interessi che ai miei, anzi rapporto a que- sti, una delle due persone che come tu sai, compongono il mio io, con- tinuamente rimprovera all’altra di esser così indifferente sul proprio conto. - Prosperi ha ricevuto il libro, il che mi scordai l’altra volta di dirti.2 Caro caro Buccio addio con tutta l’anima, sta bene, e compi tutti gli auguri che io ti mando. Pio un momento di tempo per dirti, o Giacomuccio mio, quanto la tua sorella ti vuol bene, quanto sovente essa pensa a te, parla di te, quanto ti richiama ogni momento alla sua memoria. - E quanto mi è dolce il sentire da te che ancora mi vuoi bene, che ti ricordi di me in mezzo ai tuoi affari, ed ai tuoi divertimenti! e credi pure, Muc- cio mio, che in mezzo ai nri tormenti, alle nre pene, la tua ricordanza scende dolcissima a consolarci, e che nulla tanto desideriamo quanto l’aver nuove di te, ed averle buone. Lo Zio Carlo ha trovato la tua lettera tornando da Urbino, da dove te ne ha scritto una indirizzata a Milano;3 che perciò non so se avrai avuta. E giusto ci diceva che in quella ti parlava premurosamente del nuovo impiego ch’egli spera che potrai ottenere, e che dic’egli, otte- nuto, ti aprirebbe il passo ad una brillante carriera. E noi desideriamo ardentemente che quest’impiego ti piaccia, e che ti venga, ma crede- rai tu che nè Carlo nè io sappiamo di che si tratta? Ci fanno un mistero di ciò che non dovrebbe certo esserlo per noi che partecipiamo sì viva- mente a tutte le tue speranze, e che siamo meno infelici quando ti sappiamo felice e contento. E perciò ci dirai un poco che diavolo è questo affare. - Giacché ho incominciato a parlarti dell’avventura di Condulmari,4 seguiterò a dirti che realmente egli è al presente novizjo fra i Camaldolesi a Monte Corona. Egli partì, come ti dissi, improvvi- samente - si seppe poi il luogo ove era andato, e Checco andò a tro- varlo pochi gfni dopo, e lo trovò scopando la Chiesa. La sua risolu- zione ha influito anche su Giovanni Condulmfari], il quale dice ad ogni momento - io mi voglio salvare - io non mi voglio dannare - precisa- mente così, e Carlo lo ha sentito, e lo sente; e una notte voleva ammaz- zarsi, e voleva buttarsi in un pozzo, ed uscì... ma in vece di trovarsi in un pozzo si trovò presso il rettore de’ Passionisti, così dice lui, ma seriamente, sai, in modo che ci fanno le più matte risate che ti possa immaginare. - Mariuccia Antici è qua con il marito5 e suocero da dieci gfni, risparmiandogli così il padre la loro villeggiatura ec. - Ed