In questa Collezione potrebbero aver luogo i Caratteri di Teo-
frasto, i Pensieri di M. Aurelio, e soprattutto i Pensieri di Pla-
tone ec. ec. e ciascuna operetta si potrebbe stampare in modo
che stesse anche da se, e potesse vendersi separatamente. I miei
saluti a tutti i suoi, a Bentivoglio, a Compagnoni. Pieno di rico-
noscenza e di affetto sono il suo
cordialiss. amico
G. Leopardi
753. |
Di Carlo, Paolina e Luigi Leopardi. |
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[Recanati] 21 8b?e [1825] |
Caro Buccio. Per due ordinari siamo stati burlati dall’aspettativa
in cui eravamo, che Babbo ci dasse la sua lettera, per scriverti unita-
mente, come ha fatto le altre volte. Ma non è stato di umore, e nem-
meno si è potuto sapere se in questi ordinari egli t’ha scritto. La flemma
che regna in questa casa consumerebbe quella di cento coglioni peg-
giori di me, che ne ho acquistata per mia vergogna una dose straordi-
naria! Tu vuoi che ti parli di me: che t’ho da dire, Buccio mio, di uno
che non è niente, che non ha niente, che non fa niente, e che non
ama niente? Posso solo dirti di aver fatto una scoperta, ed è che mi
sembra che come v’è un’impotenza all’azione, la quale viene dall’abi-
tudine di non far nulla, così si dia un letargo mentale, in cui l’uomo
a forza di esser senza oggetto che richiami il suo pensiere, non pensi
più. Ciò anderebbe contro l’assioma che non si vive senza pensare,
ma certo mi pare che si possa, in questa situazione disgraziata, sor-
prender la mente in atto di non pensare a cosa alcuna. Di fatto è cosa
ordinaria in tale stato, che appena ti siedi, o cessi dal moto delle mem-
bra, ti si chiudono gli occhi spontaneamente. Così io passo i giorni,
e sarei ributtante a me medesimo, se non vedessi che devo accusare e
l’infame maladetta natura di questo paese, e la forza delle circostanze
volute da questa famiglia. Del resto io odio di trattenere gli altri delle
mie lagnanze: non sarei sbigottito dai mali qualunque siano della vita;
navigherei come un altro, ma la calma è più formidabile di tutte le
tempeste. Tu mi raccontavi nell’ultima tua1 la distribuzione delle ore
della tua giornata: oh se dovessi farti altrettanto della mia! stenderei